Un messaggio che “ci invita a una nuova rete di relazioni e a un dialogo sincero, fecondo e aperto”. Così il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale ha definito il messaggio del Papa per la Quaresima, durante la presentazione in sala stampa vaticana. Il Papa, ha fatto notare il cardinale, “include nella contemplazione di Gesù sofferente anche tute le altre persone nel mondo che si trovano in situazione di sofferenza”, ha fatto notare Turkson: “Le vittime della tratta, delle guerre e delle diverse forme di violenza”. Di qui l’invito ad un “dialogo sincero e fecondo con gli uomini”, attraverso “la capacità di mostrare compassione e misericordia a tutte le altre persone, sopportando a vicenda le debolezze”. “Misericordiare ed essere misericordiati”, il neologismo coniato a questo proposito dal Papa. “Nelle ultime statistiche diffuse alla fine dell’anno scorso per l’Italia – ha fatto notare Turkson – non si parla solo di calo delle nascite, ma del fatto che il 33% degli italiani vive da solo. I rapporti si stanno rompendo a causa dell’incapacità di sopportare le debolezze l’uno dell’altro e della conseguente tendenza ad affermare autonomia, l’indipendenza e la libertà”.