El Salvador: messa di ringraziamento per il riconoscimento del martirio di padre Rutilio Grande e dei suoi due compagni. L’arcivescovo Escobar, “dopo Romero, uno dono molto speciale”

“Avere dopo san Oscar Romero tre nuovi martiri sugli altari è un dono molto speciale per El Salvador e per l’intera Chiesa. Una speciale gratitudine è rivolta a Papa Francesco, per il suo amore per la nostra Chiesa locale”. Lo ha detto sabato 22 febbraio l’arcivescovo di San Salvador e presidente della Conferenza episcopale salvadoregna, mons. José Luis Escobar Alas, presiedendo in cattedrale l’eucaristia di ringraziamento per la promulgazione del decreto del martirio del sacerdote gesuita Rutilio Grande e dei suoi due compagni, Manuel Solórzano e Nelson Rutilio Lemus. I tre furono uccisi nel 1977 e si trattò del primo assassinio di una lunga serie che coinvolse uomini di Chiesa, da parte dei cosiddetti “squadroni della morte”. Padre Rutilio Grande era considerato il “braccio destro” dell’arcivescovo Oscar Romero, ora santo e martire, che fu ucciso nel 1980. La messa è stata concelebrata dal nunzio apostolico, mons. Santo Rocco Gangemi; dal cardinale Gregorio Rosa Chávez; dal vescovo di Sonsonate, mons. Constantino Barrera; dal vescovo di San Vicente, mons. Elías Rauda; dal vescovo emerito di Chalatenango, mons. Luigi Morao e da numerosi sacerdoti riuniti per una celebrazione così significativa. Mons. Escobar Alas ha indicato che la notizia del riconoscimento del martirio è una gioia immensa per la Chiesa di El Salvador. “Essi – ha detto – costituiscono una grande lezione per noi perché viviamo il Vangelo con autenticità e ci accompagnano nel cammino della fede come nostri intercessori”.

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