La sospensione fino al 1° marzo delle messe, incluse quelle del mercoledì delle Ceneri e domenicali, dei sacramenti (inclusa la celebrazione di battesimi, prime comunioni e cresime), sacramentali, liturgie e pie devozioni quali la Via Crucis. A disporla, per evitare assembramenti di persone, è il patriarcato di Venezia a seguito di quanto stabilito ieri, 23 febbraio, dalla Regione Veneto. “In sostituzione del precetto festivo e anche del Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima – si legge in un comunicato diffuso nel tardo pomeriggio di ieri -, i fedeli dedichino un tempo conveniente alla preghiera e alla meditazione, eventualmente anche aiutandosi con le celebrazioni trasmesse tramite radio e televisione”. Nello stesso periodo per i funerali saranno possibili le sepolture, anche con benedizione della salma alla presenza delle persone più vicine del defunto, ma senza celebrazione della messa. Sospesi anche catechismo e attività di patronati e oratori, ritiri, lezioni in tutte le istituzioni accademiche ecclesiastiche e appuntamenti legati alla visita pastorale. L’accesso alle chiese sarà possibile per chi vorrà recarvisi a pregare, salvo il principio di evitare assembramenti di persone; per questo, in quanto meta di visite turistiche, la basilica di San Marco non sarà accessibile. Chiusi al pubblico anche musei, archivi e altre realtà diocesane. proseguiranno invece le attività caritative con la distribuzione presso le mense dei poveri di cestini con i pasti che non potranno però essere consumati all’interno delle strutture, e nei dormitori, attraverso un presidio sanitario garantito dalle pubbliche autorità. La diocesi e il patriarca Francesco Moraglia rimangono in costante e frequente contatto con le autorità, “in un clima di fattiva collaborazione”. “Come cittadini e credenti – dichiara il patriarca – siamo chiamati a vivere questo momento di difficoltà con senso di responsabilità civica, senza cedere ad allarmismi e a paure ingiustificate”. Di qui l’affidamento alla Madonna della Salute: “La nostra preghiera è anche per quanti sono preposti al bene comune, affinché assumano decisioni prudenti e sagge per la nostra gente, soprattutto per i più deboli e per gli anziani”.