“In questo periodo la famiglia può ritrovare la sua vocazione originaria di ‘Chiesa domestica’, così che è facilitata nel pregare insieme anche attraverso i mezzi di comunicazione”. Lo scrive il vescovo di Como, mons. Oscar Cantoni, in una lettera diffusa questo pomeriggio assieme alle nuove disposizioni diocesane che confermano, fino a nuovo avviso e, in seguito, all’ordinanza di Regione Lombardia sul coronavirus, “la sospensione di tutte le celebrazioni, di tutte le attività pastorali, aggregative, ludiche e culturali, nonché la chiusura degli oratori e di tutti gli spazi parrocchiali”. “Viviamo un momento difficile, di grande provvisorietà – scrive mons. Cantoni -, ma dobbiamo aiutarci a mantenerci uniti e sereni, nonostante la paura e l’incertezza, senza provocare situazioni di panico. Se la vita delle nostre comunità parrocchiali è ridotta, non di meno si deve rallentare la nostra comunione, che si manifesta con una vigile attenzione verso le singole persone, soprattutto i più anziani, che non possono essere lasciati soli e gli ammalati”. Il vescovo ha espresso vicinanza, come comunità cristiana, “a quanti operano nel campo della sanità, esponendo le loro persone al rischio di contagio, a tutti coloro che sono impegnati nella tutela pubblica, e a quanti promuovono la ricerca scientifica in vista di individuare cure e vaccini adatti”. Infine, una riflessione: “In questi frangenti – continua il vescovo – emerge il grado della nostra umanità. C’è chi vive ‘alla caccia dell’untore’, cercando di evitare accuratamente gli altri, quali possibili portatori del virus. C’è invece chi, pur consapevole dei possibili rischi, tiene conto della presenza degli altri e si pone in atteggiamenti benevoli di solidarietà e condivisione. Possiamo utilizzare questa situazione dolorosa, che tuttavia Dio permette, per ravvivare la vera carità e riscoprire il vero valore della vita. In attesa di ritrovarci di nuovo insieme, nelle nostre assemblee eucaristiche, moltiplichiamo la preghiera, valorizzando la comunione spirituale e la recita del santo rosario. È questo il modo di accompagnare da credenti questa dolorosa situazione”.