Papa a Bari: mons. Pizzaballa, “le Chiese del Medio Oriente e del Nord Africa non hanno bisogno solo di aiuti economici, ma di sentirsi ascoltate”

(Foto Siciliani/Gennari-SIR)

(da Bari) “Il Mediterraneo da secoli è al centro di scambi culturali, commerciali e religiosi di ogni tipo, ma è anche stato teatro di guerre, conflitti e divisioni politiche e anche religiose”. Lo ha detto mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico “sede vacante” del Patriarcato latino di Gerusalemme, salutando il Papa al suo ingresso nella basilica di San Nicola, per l’incontro con i vescovi. “Nel presente, anziché diminuire, tutto ciò sembra aumentare”, la denuncia del presule: “Guerre commerciali, fame di energia, disuguaglianze economiche e sociali hanno reso questo bacino centro di interessi enormi. Il destino di intere popolazioni è asservito all’interesse di pochi, causando violenze che sono funzionali a modelli di sviluppo creati e sostenuti in gran parte dall’Occidente. Nel passato anche le Chiese – basti pensare al periodo coloniale – sono state funzionali a tale modello. Oggi desideriamo chiedere perdono, in particolare, per aver consegnato ai giovani un mondo ferito”. “Le nostre Chiese del Nord Africa e del Medio Oriente sono quelle che pagano il prezzo più alto”, l’analisi di Pizzaballa: “Decimate nei numeri, rimaste piccola minoranza, non sono però Chiese rinunciatarie. Al contrario, hanno ritrovato l’essenziale della fede e della testimonianza cristiana. Sono comunità che anche a fronte di enormi difficoltà e addirittura di persecuzioni, sono rimaste fedeli a Cristo”. “Al riguardo, pensiamo in particolare al destino di migliaia di migranti, che fuggono da situazioni di persecuzione e di povertà e che hanno cambiato il volto di molte delle nostre Chiese”, l’esempio scelto da Pizzaballa: “Le Chiese del Medio Oriente e del Nord Africa hanno più volte ribadito che non hanno bisogno solo di aiuti economici, ma innanzitutto di solidarietà, di sentirsi ascoltate, che qualcuno faccia propria la loro difficile realtà, dove però vi è anche la luce di tante testimonianze di fedeltà e di solidarietà umana e cristiana”.

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