Papa a Bari: discorso ai vescovi, “è impensabile” affrontare accoglienza e integrazione “innalzando muri”. “Mi fa paura sentire discorsi populisti che seminano paura”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

(da Bari) “Non accettiamo mai che chi cerca speranza per mare muoia senza ricevere soccorso o che chi giunge da lontano diventi vittima di sfruttamento sessuale, sia sottopagato o assoldato dalle mafie”. È l’appello del Papa per l’accoglienza, contenuto nella parte centrale del discorso ai vescovi nella basilica di San Nicola a Bari. “L’accoglienza e una dignitosa integrazione sono tappe di un processo non facile”, ha ammesso Francesco, ma “è impensabile poterlo affrontare innalzando muri”. Con i muri, infatti, “ci si preclude l’accesso alla ricchezza di cui l’altro è portatore e che costituisce sempre un’occasione di crescita”. “Mi fa paura – ha proseguito a braccio – quando ascolto qualche discorso di alcuni leader con nuove forme di populismo. Mi fa paura sentire discorsi che seminano paura e che si sentivano nella terza decade del secolo scorso”. “Quando si rinnega il desiderio di comunione, inscritto nel cuore dell’uomo e nella storia dei popoli, si contrasta il processo di unificazione della famiglia umana, che già si fa strada tra mille avversità”, il monito del Papa, secondo il quale “il Mediterraneo ha una vocazione peculiare in tal senso: è il mare del meticciato, culturalmente sempre aperto all’incontro, al dialogo e alla reciproca inculturazione”. In questa prospettiva, “essere affacciati sul Mediterraneo rappresenta una straordinaria potenzialità”, ha sottolineato il Papa: “Non lasciamo che a causa di uno spirito nazionalistico, si diffonda la persuasione contraria, che cioè siano privilegiati gli Stati meno raggiungibili e geograficamente più isolati. Solamente il dialogo permette di incontrarsi, di superare pregiudizi e stereotipi, di raccontare e conoscere meglio sé stessi”. “C’è bisogno di elaborare una teologia dell’accoglienza e del dialogo, che reinterpreti e riproponga l’insegnamento biblico”, l’invito del Papa che rilancia quello lanciato nel giugno scorso a Napoli: “Può essere elaborata solo se ci si sforza in ogni modo di fare il primo passo e non si escludono i semi di verità di cui anche gli altri sono depositari. In questo modo, il confronto tra i contenuti delle diverse fedi potrà riguardare non solo le verità credute, ma temi specifici, che diventano punti qualificanti di tutta la dottrina”. Tra i destinatari dell’annuncio, Francesco ha citato in particolare i giovani, ai quali riservare “un’accoglienza non superficiale, ma sincera e benevola, praticata da tutti e a tutti i livelli, sul piano quotidiano delle relazioni interpersonali come su quello politico e istituzionale, e promossa da chi fa cultura e ha una responsabilità più forte nei confronti dell’opinione pubblica”.

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