Sud Sudan: Comunità S. Egidio, “accordo politico Juba è incoraggiamento a proseguire mediazione” dopo la “dichiarazione di Roma”

La Comunità di Sant’Egidio – presente in questi giorni, con una sua delegazione, in Sud Sudan – si rallegra per l’intesa tra il presidente, Salva Kiir Mayardit, e il leader dell’opposizione, Riek Machar, che apre la strada alla formazione di un governo di unità nazionale, lungamente atteso, e lo ritiene un incoraggiamento a proseguire con ancora più convinzione il ruolo di mediatore, portato avanti ormai da tempo dalla Comunità per giungere alla pace in questo Paese, dopo dolorosi anni di guerra civile. “Si tratta – spiega Marco Impagliazzo – di un importante tassello per sostenere il cammino verso la pace e la definitiva cessazione delle ostilità, deciso da tutte le parti in lotta lo scorso gennaio a Roma”. Proprio a Sant’Egidio infatti, grazie alla mediazione della Comunità, è stata firmata il 13 gennaio scorso la “Dichiarazione di Roma” alla hanno aderito anche i gruppi dell’opposizione che erano rimasti fuori dagli accordi di Addis Abeba del 2017. Tre i cardini del documento: impegno alla cessazione delle ostilità; impegno a discutere e a valutare insieme – a Sant’Egidio – meccanismi per risolvere le divergenze; garanzia per le organizzazioni umanitarie di poter operare nel paese a sostegno della popolazione civile. Nella dichiarazione finale si era espressa anche gratitudine per quanto aveva fatto Papa Francesco con il suo appello a lasciare da parte le differenze e a cercare ciò che unisce, inginocchiandosi davanti ai leader del Paese per implorare la pace. A metà febbraio si è tenuto, sempre a Sant’Egidio, il primo round negoziale con una cinquantina di delegati in rappresentanza del governo del Paese africano, di tutte le forze politiche dell’opposizione e di osservatori internazionali. Il negoziato proseguirà nelle prossime settimane.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia