È salito a 18 il numero dei casi di coronavirus confermati in Iran, con 5 morti. Sette dei contagiati sarebbero di Qom, nel sud dell’Iran, 4 di Teheran e 2 nella provincia di Gilan. ”La diffusione del coronavirus è iniziata a Qom e ha raggiunto altre città come Teheran, Babol, Arak, Isfahan, Rasht e altre a causa dei viaggi compiuti dalle persone. A questo punto è un dovere urgente insegnare a tutta la popolazione come prevenire e controllare questo virus. C’è la possibilità che esista in tutte le città nel Paese” ha detto Minnou Mohraz, membro della Commissione nazionale per le Malattie infettive che ha poi aggiunto che “il ‘paziente zero’ potrebbe essere un lavoratore cinese attivo a Qom e che aveva viaggiato in Cina”. Il Governo iraniano, si legge sull’agenzia Irna, sta mettendo in campo tutte le misure necessarie per contrastare il virus di concerto con il rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Iran, Christoph Hamelmann. È di queste ore la notizia che è stata consegnata all’Iran la quarta spedizione di kit di prova per il coronavirus. Una quinta sarà resa disponibile a breve. Esiste, inoltre, un piano nel Paese per aumentare il numero di siti dove effettuare il test di prova per il virus. In Iran, tuttavia, sono in molti a pensare che i numeri forniti dalle autorità siano “sottostimati”. Secondo notizie raccolte dal Sir a Teheran risulta che “le cifre che circolano non sono molto affidabili. Le tensioni con gli Usa, in seguito all’uccisione del generale Soleimani, le proteste degli studenti, le manifestazioni per il 41° anniversario della rivoluzione islamica e le elezioni parlamentari che si sono svolte ieri hanno impedito di dare la dovuta attenzione alla infezione del Coronavirus (Covid-19) che si sta diffondendo anche in Iran. Per il momento è certo che ci sono stati i primi morti e decine di contagi soprattutto nella città di Qom e in altre centri del Paese. Notizie di agenzia parlano di 5 morti e 750 casi sospetti, secondo quanto emerso da una telefonata tra il ministro della Salute turco Fahrettin Koca, con il suo omologo iraniano Said Nemeki. Si tratta di numeri preoccupanti che non trovano finora riscontri nei media iraniani, ma solo in quelli turchi”. Kuwait e Iraq hanno sospeso i voli da e per l’Iran, mentre in Turchia tutti i passeggeri in arrivo con voli dalla Repubblica islamica sono sottoposti a controlli rafforzati. In Medio Oriente si registrano, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, 11 casi negli Emirati arabi uniti, 1 in Libano più 2 casi sospetti, 1 in Egitto. Un caso è stato 1 in Israele diagnosticato in Israele: il contagiato è uno degli undici israeliani rientrati nel paese dopo due settimane in quarantena sulla Diamond Princess al largo del Giappone. Si sospetta un secondo caso.