Nel mese di gennaio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,5% su base annua (come nel mese di dicembre); la stima preliminare era +0,6%. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo i dati definitivi dei “Prezzi al consumo” a gennaio 2020.
“La stabilità dell’inflazione a gennaio – spiega l’Istat – sintetizza dinamiche opposte dei prezzi dei prodotti energetici: i prezzi dei regolamentati (gas ed elettricità) accentuano la flessione, continuando a esercitare un effetto di contenimento dell’inflazione generale (che rimane al di sotto di quella della zona euro), mentre quelli dei non regolamentati (carburanti per autotrazione e combustibili per la casa) registrano una forte accelerazione”.
Stando ai dati diffusi, infatti, da un lato accelerano i prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +1,6% a +3,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,1% a +2,6%); dall’altro si amplia la flessione dei beni energetici regolamentati (da -7,8% a -9,6%) e rallentano la loro crescita i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,3% a +0,9%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici si portano entrambe a +0,8%, rispettivamente da +0,6% e da +0,7%.
Il lieve aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi dei beni alimentari, sia nella componente lavorata (+1,0%) che non (+0,8%), in parte bilanciata dalla diminuzione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (-0,4%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,5%).
L’inflazione accelera lievemente per i beni (da una variazione tendenziale nulla di dicembre a +0,1%), mentre rimane stabile la crescita dei prezzi dei servizi (+1,0%); il differenziale inflazionistico rimane positivo e pari a +0,9 punti percentuali (era +1,0 a dicembre).
L’inflazione acquisita per il 2020 è pari a zero per l’indice generale e per la componente di fondo.
“I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,6% su base annua (stabili rispetto al mese precedente) – spiega l’Istat – e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dell’1,3% (da +1,0% di dicembre), registrando in entrambi i casi una crescita maggiore di quella riferita all’intero paniere”.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dell’1,8% su base mensile, per effetto dei saldi invernali prevalentemente di abbigliamento e calzature, di cui l’indice Nic non tiene conto. L’Ipca aumenta dello 0,4% su base annua, in lieve rallentamento rispetto al mese precedente. La stima preliminare era +0,5%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% rispetto a gennaio 2019.