(da Bari) “Si registra un’unanime volontà e richiesta che non finisca tutto qui”. A riferirlo è stato mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, vicepresidente della Cei e coordinatore del Comitato scientifico dell’incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, che si concluderà domenica prossima a Bari con la messa conclusiva del Papa e la consegna, nelle sue mani, del documento finale dei lavori. Quello in corso al Castello Svevo è già un incontro storico, ha sottolineato Raspanti, perché “è la prima volta che i vescovi cattolici del Mediterraneo si incontrano”. L’“unanime volontà e richiesta che non finisca tutto qui”, ha spiegato il vice presidente della Cei adombrando la possibilità che quella vissuta a Bari diventi una prassi ecclesiale, nasce “non solo per rispettare meglio la volontà oggettiva delle cose, ma perché non vogliamo fare un evento che finisce, perché in questo modo non si darebbe continuità all’azione”. “Quelli di cui abbiamo parlato in questi giorni non sono problemi semplici – ha riferito Raspanti – e noi non abbiamo la pretesa di risolverli. C’è bisogno di maggiore studio e conoscenza reciproca”. “Non vogliamo continuare per creare delle strutture, per questo dobbiamo consultare la Santa Sede”, ha precisato il vescovo: “C’è solo la volontà di approfondire e studiare ulteriormente la complessa e diversificata situazione del nostro Mare Mediterraneo, a partire dal contributo che le nostre comunità possono offrire”.