“Dove la carità non fa da nave si è costretti ad affondare”. Lo ha ricordato il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che nell’omelia della messa celebrata stamattina a Bari, nella cripta della basilica di San Nicola, con i vescovi del Mediterraneo, ha citato Sant’Agostino per definire la carità come una “nave”. La celebrazione ha aperto la seconda giornata dell’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”, promosso dalla Cei a Bari dal 19 al 23 febbraio.
“Le nostre Chiese, arricchite dalle loro antiche tradizioni che sono vere risorse, sono chiamate a portare l’annuncio gioioso del Vangelo ai fratelli e alle sorelle”, ha sottolineato il presidente della Cei per il quale “questa è la più grande sfida che ci accomuna, Oriente e Occidente”.
Il tutto nel solco del cammino tracciato da San Nicola che, ha rilevato il card. Bassetti, “da quasi un millennio non cessa di essere fonte di attrazione e di incontro per i cristiani di Oriente e Occidente, come hanno riconosciuto nel recente passato, oltre a Papa Francesco, anche Bartolomeo I, arcivescovo di Costantinopoli e patriarca ecumenico, e Kirill, patriarca di Mosca e di tutte le Russie”.
“La Provvidenza di Dio ha fatto sì che il suo corpo giungesse qui a Bari, dove ancor oggi noi possiamo venerarlo con fede”, ha aggiunto il presidente della Cei, evidenziando come questa traslazione sia ancora oggi “fonte di incontro tra cristiani di diverse tradizioni e confessioni”.
In questa dinamica, ha spiegato, va letto “il nostro incontrarci di questi giorni”. “Ieri ricordavo il nostro dovere di essere Chiese delle beatitudini, attente a far germinare una nuova cultura del Mediterraneo, che non può che essere – ha concluso il porporato – cultura dell’incontro e dell’accoglienza, pena il disordine incontrollato, l’impoverimento diffuso e la distruzione di intere civiltà”.