“Un’altra strage, altro sangue e dolore. La recrudescenza dell’estremismo razzista e suprematista in Occidente ci preoccupa,: e non solo in quanto potenziali vittime di esso, ma soprattutto perché rischia di paralizzare e azzerare percorsi di virtuosa” integrazione “delle comunità immigrate nel tessuto socio culturale dell’Occidente, percorsi tanto faticosamente e talvolta eroicamente vissuti”. Lo scrive in una nota l’Unione delle Comunità islamiche d’Italia (Ucoii), commentando la strage avvenuta nella notte ad Hanau, nell’Assia tedesca. “Un attentatore certamente disturbato – si legge in una nota -, a sentire il suo appello recentemente postato sui social, ma indubbiamente impregnato di odio per gli stranieri, i musulmani in particolare, e tutti coloro che a quanto affermava avrebbero dovuto ‘essere annientati’, poiché ormai era ‘impossibile espellerli’”. La convinzione delle Comunità islamiche italiane è che “in queste due espressioni ci sia la chiave di lettura di una tragedia che si è abbattuta su Hanau in Germania, ma anche su tutta l’Europa e sulle coscienze di coloro che credono nel rispetto della vita e in una società giusta e inclusiva, dove i conflitti, inevitabili in questa vita, si possano affrontare e risolvere con gli strumenti del dialogo e nel perimetro della legge”. Come musulmani cittadini e residenti in Europa, come “uomini di pace” e “buona volontà”, i membri del’Unione delle Comunità islamiche si dichiarano “dolorosamente colpiti da quanto avvenuto ad Hanau”. “Mentre esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, eleviamo una preghiera per tutti loro a Colui che conforta – conclude il comunicato -. Al contempo, rivolgiamo un nostro accorato appello alle autorità cui spetta la sicurezza di tutti affinché una maggiore e puntuale attenzione sia prestata a tutti i segni premonitori di azioni del genere e alle acque infette dove nuotano questi pesci mostruosi”.