Il Congresso ebraico mondiale (Wjc) “è estremamente preoccupato per le crescenti minacce contro le minoranze in Germania da entrambe le parti del panorama politico in Germania. Gli eventi odierni ad Hanau sono solo altri due esempi della violenza di estrema destra che colpisce cittadini ebrei, immigrati e tutte le persone, che potrebbero non adattarsi a una visione razziale e bizzarra di alcuni cittadini tedeschi”. Così il presidente del Congresso ebraico mondiale, Ronald S. Lauder, commenta la sparatoria di massa della notte scorsa notte ad Hanau, in Germania, dove un giovane di estrema destra ha ucciso 11 persone, prendendo di mira i bar frequentati dalla comunità turca. Secondo Lauder, la Germania, fra tutti i Paesi d’Europa, “deve essere sensibile a questo problema mortale e crescente. Questa tragedia sottolinea la necessità di misure molto più efficaci da parte della polizia e delle autorità per proteggere la vita delle minoranze che vivono nel Paese”. Ma, annota il presidente del Wjc, “non sono solo le minoranze a essere minacciate. Questi crimini costituiscono la più grave minaccia al tessuto democratico della società tedesca e all’impegno della Germania di sostenere i valori alla base della sua identità postbellica”. “È purtroppo evidente – prosegue – la connessione tra la recente tragedia di Halle e l’ultima follia sparatoria di Hanau. A meno che le autorità tedesche non lo blocchino con leggi reali e severe insieme ad una effettivo rafforzamento delle forze dell’ordine, il gene del bigottismo xenofobo, trattenuto per 75 anni, si scatenerà di nuovo e questo è qualcosa che il mondo non può permettersi”.