“La morte è sempre un mistero. Per come giunge. Per quando giunge. Entra prepotente nella vita degli uomini e non chiede permesso. Semina sconcerto, smarrimento, disperazione. La morte non la si può programmare. Viene quando vuole e come vuole”. Lo ha detto il vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri, nell’omelia pronunciata oggi pomeriggio durante i funerali, nella chiesa di San Domenico, dello studente del liceo Monti che venerdì scorso si è tolto la vita. Nelle parole del presule una riflessione sul fatto che occorre “essere trovati alzati e svegli” dalla morte, cioè “in attesa”. “E questa è già una sconfitta della morte”. Poi, il vescovo ha richiamato l’immagine evangelica della lampada accesa. “È una luce che brilla, piccola, ma brilla – ha aggiunto il presule -. La morte non la spegnerà. Non sarà così forte da spegnerla. Noi la teniamo accesa. E così dominiamo la morte. È la luce della fede”. Nelle parole del vescovo un altro messaggio di speranza: “Noi oggi proclamiamo con forza, con convinzione, senza tentennamenti: la vita è più forte perché la luce rischiara le nostre tenebre. La luce di Cristo risorto ha illuminato il mondo. Noi siamo figli della luce; e come tali, la morte non ha più potere su di noi, come non ha avuto potere su Cristo; su di lui la morte non esercita più nessun potere; è stata sconfitta. Così noi, risorti con Cristo, già adesso non siamo più sotto il regime della morte. È la bellezza della nostra vita cristiana”.