È iniziata ieri l’udienza della Corte costituzionale colombiana, chiamata a pronunciarsi sui criteri di depenalizzazione dell’aborto e in particolare sulla proposta, effettuata dal giudice Alejandro Linares, di consentire l’aborto senza restrizioni nei primi tre mesi di gestazione, circoscrivendolo nei mesi successivi alle tre cause già in vigore a partire dal 2006 (violenza sulla madre, malformazione del feto, pericolo per la salute della madre).
Sempre nella giornata di ieri, la Conferenza episcopale della Colombia (Cec), con il supporto di diversi professionisti nel campo della medicina, del diritto e della comunicazione, ha presentato l’audiovisivo “Aborto in Colombia: pena di morte contro gli innocenti!”, un messaggio che vuole essere insieme formativo e informativo, per motivare la riflessione su questa delicata realtà vissuta nel Paese.
In tale contesto, il segretario generale della Cec, mons. Elkin Fernando Álvarez Botero, vescovo ausiliare di Medellín, insiste sul fatto che “l’aborto non è solo una questione di fede, di un credo, ma dell’umanità”. Inoltre, “è una colpa molto grave che grida al cielo; ecco perché siamo invitati noi tutti i battezzati a difendere in modo speciale la vita nascente”.
D’altra parte, il segretario generale, riprendendo gli insegnamenti dei Papi, ricorda che come comunità di fede dobbiamo essere sempre disposti ad accogliere con amore e misericordia coloro che hanno vissuto la tragedia dell’aborto e che, riconoscendolo nella loro vita, si abbandonano nell’amore del Signore”.
Si esprime contro il progetto proposto nella Corte anche l’arcivescovo di Popayán, mons. Luis José Rueda Aparicio, il quale ha ricordato che nella Dichiarazione universale dei diritti umani come nella Costituzione politica della Colombia si afferma che “il diritto alla vita è inviolabile e non è possibile alcuna pena di morte”.
Mons. Rueda sottolinea che “ogni crisi umana è temporanea ma l’aborto è per sempre, irreversibile”. Il presule evidenzia che è importante guidare e fornire assistenza attraverso specialisti a quelle donne che stanno pensando di abortire i propri figli.