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Commissione Ue: lanciata nuova strategia su futuro digitale. Von der Leyen, “intelligenza artificiale deve servire le persone”

(Bruxelles) “L’intelligenza artificiale è un’opportunità enorme per l’Europa, abbiamo molto ma vogliamo liberare il suo potenziale; vogliamo l’innovazione, vogliamo incoraggiare imprese e ricerca a svilupparla e i nostri cittadini ad aver fiducia nell’usarla”. Parla Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che oggi ha lanciato un secondo grande piano d’azione, dopo il Green Deal europeo: “Come disegnare il futuro digitale dell’Europa” è il nome dato al pacchetto che comprende una serie di elementi diversi. Von der Leyen, di fronte ai giornalisti, ha spiegato i benefici dell’intelligenza artificiale nel migliorare le nostre vite nella quotidianità, nel suo essere “chiave per raggiungere la neutralità climatica”, e come l’Ue sia in posizione guida in questo settore dal momento che in Europa “avviene il 25% della produzione di robot industriali”. Ma il settore “evolve velocemente” e quindi la Commissione vuole dare una “spinta” all’IA Europa, attraendo “oltre 20 miliardi di euro all’anno per il prossimo decennio”. Un punto chiave sono i dati: “Più dati abbiamo, più intelligenti saranno i nostri algoritmi”, ha affermato la presidente spiegando il senso degli sforzi per migliorare l’accesso ai dati raccolti. “L’Europa è avvantaggiata perché ha un’economia diversificata e questo genera una quantità di dati interessanti e plurali”; servono però spazi dove “archiviare e condividere dati”, per la ricerca, i governi, le imprese. Occorre creare “una infrastruttura di spazi e cloud dati” per l’Ue e servono investimenti tra i 4 e i 6 miliardi di euro. Il valore oggi dell’economia dei dati “è pari al 2,4% del Pil e triplicherà nel giro di 5 anni”, così come raddoppierà l’occupazione in questo settore. Serviranno quindi anche competenze. Un elemento decisivo tuttavia, ha spiegato von der Leyen, è che “i cittadini si fidino delle nuove tecnologie”. Per questo la Commissione vuole che l’applicazione delle nuove tecnologie meriti la fiducia dei cittadini, promuovendo un “approccio responsabile e umanocentrico dell’IA”; saremo “attenti ai settori in cui interessi umani essenziali sono in gioco”, poiché “l’IA deve servire le persone”.

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