Bolivia: Tribunale elettorale rinvia decisione su incandidabilità di Arce e Morales. Vescovi, “rispettare norme e guardare al bene comune”

C’era molta attesa per la decisione del Tribunale supremo elettorale della Bolivia (Tse), chiamato a pronunciarsi in modo definitivo sull’incandidabilità di numerosi esponenti politici alle elezioni generali del prossimo 3 maggio, ma la scelta, attesa per la serata di ieri (ora locale), è stata rinviata. La scorsa settimana, infatti, il Tribunale aveva sospeso la presentazione di circa il 60% dei candidati, nella maggior parte dei casi a causa di mancanza di documentazione o vizi procedurali. Tra i candidati nel mirino, figurano Luis Arce, il candidato del Mas, il partito socialista al potere fino allo scorso novembre, e lo stesso ex presidente Evo Morales, che punta a essere eletto senatore. Arce guida con oltre il 30% i primi sondaggi, mentre il centrodestra appare al momento frammentato da numerose candidature. Nei giorni scorsi il presidente della Conferenza episcopale boliviana, mons. Ricardo Centellas, arcivescovo eletto di Sucre e amministratore apostolico di Potosí, aveva invitato il Tribunale supremo elettorale “a far conoscere a tempo debito l’elenco delle inabilitate alla candidatura, rispettando le norme e la Costituzione stabilite”. La Chiesa, ha aggiunto mons. Centellas, chiede ai candidati di includere nelle loro proposte, “politiche di uguaglianza sociale, che la salute cessa di essere ‘un pianto’ ed equità salariale”. In merito al dibattito politico in corso è intervenuto domenica, scorsa, durante l’omelia, anche l’arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, mons. Sergio Gualberti Calandrina. “In questo momento di campagna elettorale – ha detto -, noi cristiani dobbiamo valutare le proposte di partiti e gruppi politici, per vedere se sono a favore della difesa della vita umana in tutte le sue fasi dal concepimento alla morte naturale, se presentano misure per contrastare femminicidi e infanticidi, e se il bene comune e le politiche sociali sono la priorità nei loro programmi, al fine di superare la povertà, la disuguaglianza e la disuguaglianza sociale. In tal modo sarà quindi possibile prendere una decisione libera e corretta”.

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