Argentina: vescovi, “realtà angosciante degli indigeni del Chaco dove la malnutrizione che ha provocato la morte di bambini”

Di fronte ai gravi casi di malnutrizione infantile tra gli indigeni, soprattutto di etnia wachí, del Chaco argentino (nel nord del Paese), sfociati anche in alcuni casi mortali, la Commissione per la Pastorale aborigena della Conferenza episcopale argentina interviene con una nota, nella quale, anche alla luce dell’esortazione “Querida Amazonia”, invita “a guardare la realtà angosciante che vivono i popoli e le comunità originarie e anche i creoli della regione del nostro Chaco argentino, a causa della malnutrizione e della morte di bambini, della mancanza di acqua potabile e altre situazioni drammatiche”. “Non possiamo dare risposte immediate alle emergenze sociali e sanitarie che vivono molte comunità – scrivono i vescovi -, ma possiamo assumere un atteggiamento misericordioso, che ci libera dall’indifferenza e dal sensazionalismo mediatico e ci rende solidali con la sofferenza dei più dimenticati”. Una società che “non sa come prendersi cura dei bambini e dei gruppi più vulnerabili corre seri rischi di implosione e morte. Non possiamo ipotecare il nostro futuro o lasciare che la nostra speranza venga rubata, poiché non è possibile morire di fame” in quella che è chiamata nella terra benedetta del pane”. I vescovi esortano ad “ascoltare il grido delle comunità originarie, che ci sfida come Chiesa e come società, impegnandoci a dialogare, a partire dall’Endepa (Équipe nazionale di pastorale aborigena), con le organizzazioni della società civile che accompagnano varie comunità e iniziative di assistenza sul territorio, e con i governi locali, provinciali e nazionali, e a mettere in atto azioni concrete e anche strutturali per modificare la realtà attuale”.

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