(Bruxelles) Compie trent’anni nel 2020 il programma Ue Interreg, a sostegno della cooperazione territoriale tra regioni frontaliere. “È un programma che mi è molto caro”, ha spiegato oggi il Commissario per la coesione e le riforme, Elisa Ferreira. Questo “strumento unico di cooperazione, supportato dai fondi di coesione, consente alle Regioni e ai Paesi di lavorare insieme per risolvere le sfide comuni” e mostra concretamente che “le frontiere non devono essere barriere, ma un’opportunità per la crescita e una cooperazione di successo”. Sono 170 milioni gli europei che vivono nelle regioni frontaliere e che hanno beneficiato di questi programmi, vedendo la propria vita migliorare grazie a nuove opportunità di cooperazione, secondo Ferreira. Nel 2020 si svolgerà una campagna per questo trentennale attorno ai temi “vicini, verde e gioventù”, per fare “il punto sui risultati passati e guardare a come fare di più e meglio in futuro”. È un “momento cruciale della storia dell’Ue: affrontiamo serie sfide globali e locali, ma dobbiamo riguadagnare la fiducia dei cittadini e garantire dei risultati”. Per questo l’anniversario sarà occasione per “ripensare e dare un nuovo respiro a quello che consideriamo un valore fondamentale nell’Unione europea: lo spirito di cooperazione, guidato dal fermo convincimento che siamo più forti insieme”. Il programma di Cooperazione territoriale europea (Etc), noto come Interreg, lavora lungo tre filoni: transfrontaliera (Interreg A), transnazionale (Interreg B) e interregionale (Interreg C). Nato nel 1990 è giunto al quinto periodo di programmazione, 2014-2020, disponendo di un bilancio di oltre 12 miliardi di euro.