(Bruxelles) “È avvenuta una magia, oltre la mia più sfrenata fantasia e adesso non so che dire”: Edi Rama, primo ministro dell’Albania, ha ripreso la parola al termine della conferenza internazionale dei donatori “Insieme per l’Albania”, organizzata dall’Unione europea per sostenere la ricostruzione dopo il terremoto del novembre scorso e che si è svolta oggi a Bruxelles. Alla luce della “valutazione dei bisogni post-disastro” (Pdna), definita da Ue, Onu, Banca mondiale e governo albanese erano necessari un miliardo di euro per aiutare il Paese a ricostruirsi. È stato il commissario per il vicinato e l’allargamento Olivér Várhelyi ad annunciare alla fine del pomeriggio che le donazioni promesse oggi dai 900 partecipanti di 100 delegazioni nazionali dell’Ue e di Paesi amici intervenuti alla conferenza, ammontano a 1,15 miliardi di euro. È “un forte messaggio al popolo dell’Albania: ci prendiamo cura di voi”, ha commentato il commissario assicurando che l’Ue vigilerà affinché “l’implementazione sia veloce”. Senza discorso preparato, a dimostrazione del fatto che il successo della conferenza non era scontato, Rama ha chiesto il permesso di concludere con un riferimento “mistico”: ha citato la frase di san Paolo nella lettera ai Corinzi, “se un membro soffre, tutto il corpo soffre e se un membro è onorato, tutto il corpo lo è anche” e quindi il Corano, “l’umanità è un’unica nazione” perché, ha ricordato Rama, “l’Albania è il Paese della fraternità, come l’ha battezzato Papa Francesco”.