Obolo di San Pietro: card. Becciu, “non lo abbiamo utilizzato per fare speculazioni”

“Non abbiamo utilizzato i soldi dei poveri o l’Obolo di San Pietro per fare speculazioni”‘. Lo ha detto il card. Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, intervenuto stasera a Roma alla presentazione del libro “Extra omnes” di Francesco Antonio Grana, vaticanista de ilfattoquotidiano.it. A proposito della vicenda dell’acquisto di un immobile a Londra, oggetto di un’inchiesta giudiziaria che coinvolge la segreteria di Stato e l’Aif, Becciu ha smentito ogni addebito per il periodo in cui lui era in Segreteria di Stato: “Noi non abbiamo utilizzato quei soldi, abbiamo acceso un mutuo, lasciando i fondi com’erano: poiché con le banche c’era un basso interesse, ci sembrava un’occasione propizia per far fruttare meglio un capitale di cui la Segreteria di Stato dispone. L’Obolo di San Pietro non è stato intaccato, si è fatto un investimento su un palazzo. Era un’occasione buona e opportuna, che oggi tanti ci invidiano. Con la Brexit il valore del palazzo si è triplicato”. “Posso parlare perché non sono tra gli indagati”, ha precisato il porporato: “Quanto ai miei collaboratori, li ho conosciuti come persone oneste, dedite al dovere, fedeli. Aspettiamo, ho fiducia nella magistratura. Stanno soffrendo tanto”. “L’Obolo di San Pietro non è nato per i poveri”, ha precisato Becciu: “Il suo compito è aiutare il Papa nella gestione delle strutture e nella sua attività caritativa”.

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