“L’aridità di tanti cuori sembra aver reso sterile la terra, non solo per i figli che non nascono più o la cui vita è spezzata nel grembo delle madri, ma per le violenze e le guerre che flagellano troppe aree del nostro pianeta terra, che non sembra più una casa comune da affidare integra alle giovani generazioni, ma un deserto di egoismi e un incendio che divora in tante forme la dignità dell’uomo”. Lo ha detto il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, nel pontificale per la solennità della Madonna del Conforto, patrona della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, pronunciato oggi ad Arezzo. “Abbiamo bisogno, Signore, del fiume della pace di cui parla il tuo profeta, Isaia, di quel torrente in piena che torna a far splendere la gloria delle genti”, ha proseguito Sandri: “Che esso giunga presto nel Medio Oriente, come chiede senza stancarsi la voce di Papa Francesco, per la martoriata popolazione civile di Idlib, in Siria, nuova parte di quella scacchiera sui cui si muovono i pezzi manovrati dai differenti interessi regionali ma che ancora lasciano calpestati e affamati i piccoli e i poveri”.
“Ciascuno di noi, dopo aver rivolto i suoi occhi alla Madre di Dio e madre nostra, deve offrire uno sguardo nuovo sulla realtà e sui fratelli che incontra nel suo cammino quotidiano”, l’invito del porporato: “Possiamo e vogliamo essere ciascuno una fiaccola nuovamente alimentata con l’olio della consolazione, per portare speranza con semplici gesti quotidiani nelle nostre case – specie quelle segnate da divisioni o dal mistero della sofferenza – nei nostri luoghi di lavoro, nella nostra città e nel mondo”.