“Percepisco che in alcuni la speranza sull’esito dell’intero processo sinodale fosse sostenuta solo dal tema dell’ordinazione sacerdotale di persone sposate. Ma tutto il lavoro di ascolto del territorio e della vita delle tante voci che abbiamo sentito, chiaramente presenti in molti modi nel documento finale del Sinodo e nell’esortazione apostolica, sono stati ridotti a questo tema?”. È la domanda che pone, sul proprio profilo Facebook, il segretario esecutivo della Repam, Mauricio López, presente al Sinodo per l’Amazzonia, secondo il quale la delusione di chi si aspettava una maggiore apertura sul tema dei viri probati non tiene conto che le questioni prioritarie in gioco, sull’Amazzonia, sono altre.
“Coloro che hanno insistito su questo argomento lo hanno forse fatto principalmente per distrarci dalle altre questioni essenziali?”, si chiede López, secondo il quale, invece, coloro che abitano il territorio e le sue comunità “hanno sempre visto molto al di là di questo. Questo è stato un Sinodo molto di più incentrato sulla Laudato Si’, sul dialogo interculturale e su nuovi percorsi ministeriali in senso più ampio rispetto a quella questione riduttiva, che rischia di compromettere la visione integrale del processo”.