Editoria: Rogate Ergo, il numero di febbraio dedicato al potere della gioia e alla vocazione

Tra gli inviti che Papa Francesco rivolge più spesso ai fedeli, quello di comunicare il Vangelo della gioia. Tanto da scrivere nell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate che “il malumore non è segno di santità”. Ed è il “potere della gioia” uno dei temi principali del numero di febbraio della rivista di animazione vocazionale “Rogate ergo”. “Comunicare il Vangelo della gioia è per il cristiano una missione da compiere giorno dopo giorno con creatività e passione”, scrive il pastoralista don Carlo De Marchi, sottolineando l’influenza della gioia sulla qualità della convivenza sociale. Al riguardo, la psicologa Maria Beatrice Toro aggiunge che “un’educazione dei giovani mirata ad aprire il cuore agli altri, senza paura di essere se stessi, aiuterebbe sia loro che la società”. Ma la gioia è anche “un importante indice vocazionale”. “Come può una persona normale non godere di essere chiamata?”, si chiede lo psicoterapeuta padre Amedeo Cencini. “Proprio l’idea di vocazione – sostiene – ci fa capire perché oggi vi sia in giro tra giovani e non giovani così tanta depressione, pessimismo, noia, disperazione. Siamo di fronte al fenomeno prettamente moderno dell’uomo senza vocazione; se nessuno ti chiama vuol dire che non conti niente per nessuno, anzi non sei nessuno”. Invece, “la gioia si coglie quando si scopre e si realizza il piano di Dio sulla propria vita”. “C’è chi invano la cerca nella ricchezza, chi nel successo e chi al contrario l’afferra nel volontariato, nella famiglia, e nella semplicità del rapporto con Dio, come dimostrano le testimonianze dei santi, di preti e religiosi che sanno coniugare il buonumore con la vita cristiana”, conclude la nota di presentazione del numero di febbraio della rivista.

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