Economia: Commissione Ue, Italia cresce dello 0,3%, ultima in Europa. Grecia in ripresa, vola il Pil dell’Irlanda

(Bruxelles) Le previsioni economiche della Commissione segnalano per l’Italia una crescita nel corso del 2020 allo 0,3%, per poi risalire allo 0,6% nel prossimo anno. L’Italia si posiziona dunque in fondo alla classifica dei 27 Paesi Ue, con una economia sostanzialmente ferma o, quanto meno, assolutamente rallentata. La Commissione ha fra l’altro dovuto rivedere al ribasso le previsioni per l’Italia rispetto a quelle effettuate lo scorso autunno, visto che allora si segnalava uno 0,4% per quest’anno e 0,7% per il prossimo. Per qualche confronto, si può sottolineare come subito prima dell’Italia, si collocano Germania (1,1% nel 2020 e 2021) e Francia (1,1 e 1,2%). Procede male, dunque, l’economia dei tre più grandi Paesi Ue. Procede bene invece la Polonia che arriva dal 4% del 2019, per attestarsi al 3,3% sia quest’anno che nel prossimo. Bene anche Bulgaria, Ungheria, Romania, attorno al 3% di crescita annua. Bene la Grecia, oltre il 2%, meglio ancora Irlanda (oltre il 3%) e Malta (4%). Nel documento previsionale, per l’Italia si legge: “Le indagini sulle imprese suggeriscono un lento avvio nel 2020, mentre la fiducia nell’industria è migliorata a gennaio, ma ciò non basta ancora per un rimbalzo imminente nella produzione industriale”.
“La stabilizzazione provvisoria della produzione manifatturiera, associata all’inversione del ciclo delle scorte, assieme alla ridotta incertezza politica domestica e a condizioni favorevoli del credito, sono probabili fattori di sostegno alla domanda interna”. Poco oltre: i consumi privati, “spinti dal nuovo reddito minimo, dovrebbero sostenere la crescita nel periodo della previsione. Ciononostante, si prevede che i redditi salgano solo moderatamente, perché è probabile che le famiglie sentano le ripercussioni dell’allentamento del mercato del lavoro”.

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