“La nostra devozione verso sant’Agata diventi sempre più autentica, trasformandosi in imitazione di lei”. Lo ha detto l’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, nell’omelia della messa che ha celebrato ieri sera nell'”ottava” della patrona, a conclusione dei festeggiamenti cittadini. Nelle sue parole “tre termini” che “costituiscono il ricordo più bello che dobbiamo conservare delle giornate che abbiamo vissuto in onore di sant’Agata”: testimonianza, assistenza da parte del Signore, perseveranza. “Dobbiamo ricordarla sempre come una coraggiosa testimone di Gesù – ha aggiunto l’arcivescovo -. Martire significa testimone e Agata lo fu in modo straordinario”. Mons. Gristina ha poi considerando la patrona “testimone perseverante con la forza e la sapienza che ricevette dal Signore”. Ricordando che “Gesù è stato sempre al centro della sua vita”, il presule ha evidenziato che “Agata fu una vera cristiana e rimane un eloquente esempio per tutti noi e particolarmente per i suoi coetanei, le care ragazzi e i cari ragazzi di oggi”. Quindi, ha indicato la santa come “discepola-missionaria”. “Ci spinge all’incontro con Gesù, per ascoltare le sue parole, il Vangelo per metterlo in pratica sempre e dovunque”. L’invito ai fedeli è quello di essere “coraggiosi testimoni di Gesù”. “Saremo una benedizione nell’ambiente dove viviamo e svolgiamo le nostre attività. Diventeremo persone meno egoiste e sempre più attente nei riguardi del prossimo e, soprattutto, delle persone che sperimentano particolari difficoltà”.
“L’esercizio delle opere di misericordia corporali e spirituali diventerà per ogni autentico devoto di Sant’Agata la continua possibilità per manifestarsi come vero ‘discepolo-missionario'”, ha concluso.