“Bari è stata scelta come sede dell’incontro della Cei sul Mediterraneo per la sua storica vocazione al dialogo e all’incontro, in nome di San Nicola”. Lo ha detto mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, intervenendo questa mattina alla conferenza di presentazione dell’evento che si è svolta a Roma alla presenza anche del card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, e di mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e vice presidente della Cei. “È una vocazione antica che risale alla figura di San Nicola – ha evidenziato mons. Cacucci -, il santo dell’Oriente e dell’Occidente, traslato da Mira a Bari nel 1087: dal quel momento San Nicola è diventato il santo universale più venerato al mondo”. Nella sua ricostruzione storica, l’arcivescovo di Bari ha anche ricordato una lettera di don Tonino Bello in cui definiva “la Puglia, arca di pace e non arco di guerra” e ha passato in rassegna gli incontri ecumenici della Commissione mista per il dialogo teologico tra Chiesa cattolica e ortodossa che si sono svolti a Bari nel 1986 e nel 1987. In tempi più recenti, Papa Francesco ha fatto propria questa vocazione di ponte insita nel capoluogo pugliese. Nel 2017 a cento anni dalla Rivoluzione russa, una piccola reliquia di San Nicola per la prima volta dopo 930 anni è stata traslata da Bari a Mosca e San Pietroburgo e lì è rimasta alla venerazione del popolo russo dal 22 maggio al 28 luglio. E poi il Papa ha scelto di nuovo Bari, il 7 luglio 2018, per l’incontro di pace con i capi delle Chiese cristiane del Medio Oriente, ortodossi ed evangelici. “Un incontro che ha forse segnato il momento più alto di ecumenismo dal 1054, dalla dolorosa divisione. Il Papa si è incontrato con questi fratelli attorno ad un tavolo, li ha ascoltati”. Mons. Cacucci ha concluso: “Se leggiamo in continuità” questi recenti eventi storici che sono capitati a Bari sotto il segno dell’incontro e del dialogo, “non mi meraviglia che Bari sia stata scelta dai vescovi italiani per questo ulteriore appuntamento dove il tema della pace si allarga ulteriormente dal Medio Oriente all’Europa, all’Asia, all’Africa”.