Un testo “contro gli esorcismi fai da te”, che è “di riferimento ben preciso a chi esercita il ministero, come anche a chi è chiamato a fare discernimento prima di indirizzare, se necessario, una persona da un esorcista”. Così fra’ Benigno Palilla, responsabile del Centro regionale “Giovanni Paolo II” per la formazione degli esorcisti siciliani, parla del libro che ha guidato le riflessioni e i lavori dell’annuale corso di aggiornamento (Poggio San Francesco-Monreale, 5-7 febbraio 2020) proposto dal suo ufficio. Le “Linee guida per il ministero dell’esorcismo. Alla luce del rituale vigente”, redatte a cura dell’associazione internazionale esorcisti e pubblicate da Edizioni Messaggero Padova, sono state sottoposte all’analisi dottrinale della Congregazione per il clero e, tramite essa, della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e della Congregazione per la dottrina della fede. “Non si tratta di una summa di tutto il sapere relativo al nostro ministero di esorcisti: i singoli punti trattati non si pretende che siano esposti in maniera esauriente, ma, si spera, solo sufficiente”. Intanto, “sono uno strumento idoneo affinché i sacerdoti esorcisti, nell’esercizio del loro munus, evitino prassi o metodi non corrispondenti alle norme con le quali la Chiesa regola il ministero dell’esorcista dato. L’esorcista – aggiunge fra’ Benigno – non può procedere a proprio arbitrio, dal momento che opera nel quadro di una missione ufficiale che lo rende in qualche modo rappresentante di Cristo e della Chiesa”.
Il formatore degli esorcisti di Sicilia – 38 quelli che dalle diciotto diocesi dell’Isola hanno preso parte al corso di formazione quest’anno – si sofferma a lungo sulla necessità di “peculiare ed espressa licenza del vescovo” necessaria a chi svolge il ministero degli esorcismi. “Soprattutto occorre ricordare che le Linee guida cedono di fronte ad eventuali disposizioni con le quali singoli vescovi o le conferenze episcopali intendessero regolare l’esercizio di tale ministero nell’ambito del territorio di loro competenza. Questo significa concretamente – conclude il frate – che l’esorcista dovrà attenersi a quelle disposizioni qualora si differenziassero delle indicazioni delle Linee guida”.