Bambini soldato: Unicef, un appello per reperire fondi a sostegno dei programmi di supporto ai ragazzi rilasciati in Sud Sudan

Oggi l’Unicef, in occasione della Giornata internazionale contro l’uso dei bambini soldato, lancia un appello perché i programmi essenziali che stanno fornendo supporto ai bambini e giovani rilasciati da gruppi e forze armate in Sud Sudan potrebbero terminare entro il mese prossimo se non verranno finanziati. Novecento bambini e giovani sono già stati registrati per il rilascio, ma senza nuovi e urgenti fondi l’Unicef non potrà fornire supporto nel processo di transizione alla vita civile.
Il programma triennale di reintegro costa 2.000 dollari per ogni bambino e fornisce supporto psicosociale, un operatore sociale dedicato, servizi di tracciamento e riunificazione familiare, istruzione e altri servizi vitali per aiutare i bambini a ricostruire le loro vite.
“La parola frustrazione non si avvicina neanche a quello che provo per questa situazione – ha dichiarato il rappresentante Unicef in Sud Sudan, Mohamed Ag Ayoya -. I bambini sono stati registrati, controllati e sono pronti ad essere rilasciati. L’Unicef ha un programma di registrazione comprovato ed efficace ed ora non abbiamo i fondi per continuare questo lavoro di importanza vitale. La mia frustrazione è anche quella dei bambini e dei giovani che sono già pronti a cominciare le loro nuove vite, reclamando la loro infanzia e adolescenza”.
Con la probabile formazione di un governo unificato in Sud Sudan a febbraio e un’auspicata pace prolungata, l’Unicef ritiene che molti più bambini e giovani saranno rilasciati e avranno bisogno di supporto, ma il rilascio di un bambino senza supporto sufficiente può avere ripercussioni di lungo periodo per i bambini e i giovani colpiti e ha un effetto destabilizzante sulle comunità.
Il programma è gravemente sotto finanziato da oltre un anno. Dato che i fondi ora sono finiti, l’Unicef non ha scelta se non sospendere il programma di reintegro a meno che non diventino disponibili altre risorse.
L’Unicef, che dal 2015 ha supportato il rilascio e il reintegro di 3.677 bambini utilizzati da gruppi e forze armate in Sud Sudan, ora lancia un appello per la cifra di 4,2 milioni di dollari per il 2020 necessaria a coprire nuovi rilasci, l’iscrizione immediata a programmi di reintegro e a continuare il programma ai bambini e giovani già rilasciati. Se adeguatamente finanziato, l’Unicef potrà supportare circa 2.100 bambini e giovani rilasciati da gruppi e forze armate nel prossimo anno.
“Chiedo alla comunità internazionale di fare un passo avanti e aiutare l’Unicef con i fondi necessari a continuare il programma di reintegro che sta cambiando le vite dei bambini e dei giovani utilizzati in gruppi e forze armate, ma anche per sostenere accordi e leggi cruciali e urgenti”, ha continuato Ayoya. L’appello dell’Unicef si rivolge soprattutto al “Gruppo di Amici per i bambini e i conflitti armati”, che comprende Canada, Unione europea, Francia, Germania, Norvegia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti d’America.

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