Arresto Zaky in Egitto: D’Incà (min. Rapporti Parlamento), “dal governo priorità al caso, auspicabile un pronto rilascio”

“Il governo, ribadendo il forte impegno a seguire con la massima attenzione le questioni inerenti la tutela dei diritti umani, continuerà in questa ottica a dare priorità al caso Zaky, anche con riferimento alle sue condizioni detentive e all’esigenza di assicurare un iter processuale rapido in vista di un auspicabile pronto rilascio”. Lo ha affermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, rispondendo durante il Question time nell’aula di Montecitorio ad una interrogazione sulle iniziative volte all’immediato rilascio e alla tutela dei diritti umani dello studente egiziano Patrick George Zaky.
Il ministro ha ricordato che “il governo italiano si è tempestivamente attivato per il tramite della nostra ambasciata a Il Cairo per seguire con la massima attenzione il caso”, sottolineando come “la scomparsa e la detenzione di Zaky hanno suscitato in tutti noi grande emozione evocando con una serie di prime analogie la dolorosa e tragica vicenda di Giulio Regeni”. L’Italia ha segnalato l’“urgenza di un’azione su più livelli” e ha chiesto di “inserire il caso Zaky all’interno del meccanismo di monitoraggio processuale coordinato dalla delegazione dell’Unione europea che consentirà ai nostri funzionari e quelli dell’ambasciata Ue di presenziare alle udienze pubbliche, seguire l’evoluzione del processo e fornire una garanzia terza rispetto all’iter legale”.
“L’ambasciatore al Cairo, Giampaolo Cantini – ha proseguito D’Incà -, ha tempestivamente sensibilizzato gli interlocutori istituzionali, anche a livello bilaterale la questione è stata sollevata con Mohamed Fayek, presidente del Consiglio nazionale per i diritti umani, organo indipendente con il compito di tutelate i diritti umani in Egitto cui ha rappresentato la forte aspettativa italiana affinché il giovane Zaky riceva un trattamento in linea con gli standard e le convenzioni internazionali reiterando l’esigenza di rispettare i diritti e auspicando un’accelerazione delle procedure in vista di un suo rilascio”. Il ministro ha poi precisato che “secondo quanto dichiarato alla nostra ambasciata ieri dall’Ong Egyptian Initiative for Personal Rights che sta seguendo la vicenda di Zaky con i suoi legali egli si troverebbe in stato di detenzione presso la stazione di polizia di Mansura e le sue condizioni psicofisiche sarebbero in questo momento buone compatibilmente con la detenzione carceraria”.

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