Siria: si combatte a Idlib. Padre Jallouf (Knaye), “fermate il massacro, uno tsunami di popolo”
“Pregate per la pace, pregate il Signore perché metta semi di pace nei cuori dei combattenti. Fermate il massacro! Non lasciamo che il Mediterraneo si tinga ancora del sangue di tanti innocenti, lasciamo che sia la vita a vincere e non la morte”. È l’appello ai vescovi che parteciperanno all’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace” di Bari lanciato in un’intervista al Sir da padre Hanna Jallouf, francescano della Custodia di Terra Santa e parroco latino di Knaye, uno dei tre villaggi cristiani della Valle dell’Oronte, nella provincia di Idlib ancora sotto controllo dei jihadisti di Tahrir al-Sham. L’esercito siriano e le milizie alleate paramilitari, supportate dall’aviazione russa, stanno avanzando nella zona sud della regione di Idlib (sita nel nordovest della Siria) controllata dalle forze ribelli che fanno capo in particolare ai jihadisti di Tahrir al-Sham (ex Al Nusra) e all’Esercito Nazionale Siriano, sostenuto dalla Turchia e di orientamento islamista. Nodo strategico è Saraqib, città di oltre 30mila abitanti, vicina alle due autostrade M4 e M5, che collegano rispettivamente Aleppo-Latakia e Damasco-Aleppo, assi portanti del sistema viario siriano. Fino ad ora gli scontri con l’esercito siriano hanno provocato la morte di 13 soldati turchi. Per padre Jallouf, “l’escalation degli scontri sta provocando un’emergenza umanitaria mai vista. Povera gente! È uno tsunami di persone, oltre 350mila, che fuggono dalla guerra. È una miseria incredibile”. (clicca qui)
Economia: Lagarde (Bce), “crescita frena”, rischi sistemici sull’Europa. “Completare unione bancaria e mercato di capitali”
(Strasburgo) La crescita rallenta, la disoccupazione tende ai minimi storici (con l’eccezione di alcuni Paesi mediterranei), il livello dei prezzi e l’inflazione sono lontani da obiettivi ottimali: è il quadro tracciato da Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, intervenuta oggi per la prima volta dinanzi all’Europarlamento riunito in plenaria a Strasburgo. “Incertezze globali” e “commercio internazionale più debole” tendono a frenare “lo slancio della crescita” dal 2018. E lo stimolo monetario proveniente dall’istituto centrale di Francoforte, che ha contribuito a far ripartire l’economia dopo la crisi del 2008, “non può e non deve essere l’unica azione in campo”, anche perché prevede possibili effetti collaterali negativi (ad esempio su mutui e risparmi). Lagarde ha chiesto agli Stati politiche strutturali e di bilancio “che possano rafforzare la produttività”. E ha insistito sulla necessità di completare l’Unione economica e monetaria: “L’architettura della zona euro – ha affermato – è incompleta e mette a rischio la sua capacità di usare appieno il potenziale a favore dei cittadini”. Da qui l’indicazione di completare l’Uem con l’Unione bancaria, l’Unione del mercato dei capitali e uno “strumento centrale di stabilizzatrice per contrastare gli shock finanziari”. (clicca qui)
Giornata del malato: don Angelelli (Cei), “diventare missionari nei luoghi di fragilità e sofferenza”
“Il tema scelto dal Santo Padre per la Giornata mondiale 2020 è un messaggio di speranza, anzitutto per i malati, ma anche per tutti i credenti e per l’umanità intera”. Ne è convinto don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei. Oggi, 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, ricorre la XXVIII Giornata mondiale del malato, e Papa Francesco, nel suo messaggio, ha scelto come tema l’invito di Gesù “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28). Per don Angelelli, “Gesù è quell’incontro, quella relazione che ci sostiene nel nostro cammino, e l’invito è a tutti i cristiani a diventare missionari nei luoghi di sofferenza e difficoltà per portarvi l’annuncio e la presenza di Gesù e della Chiesa. Questo versetto del Vangelo costituisce una grande opportunità per recuperare la ragione stessa del nostro esistere, segnato dalla fragilità quale condizione antropologica naturale e condivisa”. “Siamo stati illusi dalla proposta di modelli di superuomini e superdonne in grado di affrontare ogni sfida, in realtà inesistenti perché la fragilità è una condizione esistenziale, e quando essa a causa della malattia si trasforma in vulnerabilità, è arrivato il momento di andare incontro a quella sorgente di sollievo e consolazione che è Gesù”, aggiunge il sacerdote. (clicca qui)
Germania: card. Marx, “non sono disponibile per un eventuale secondo mandato”
“Non sono disponibile per un eventuale secondo mandato” alla presidenza della Conferenza episcopale tedesca. Lo ha scritto oggi Reinhard Marx, cardinale di Monaco e Frisinga, dal marzo 2014 presidente dei vescovi tedeschi: mancano poche settimane all’inizio dell’assemblea plenaria di primavera in cui è prevista l’elezione della presidenza Dbk. “Mi è chiaro già da qualche tempo”, ha motivato il cardinale: “Penso che dovrebbe essere il turno delle nuove generazioni”, tanto più che “alla fine di un possibile secondo mandato avrò 72 anni” e sarà vicina anche la fine dell’incarico alla guida dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga. “E forse sarebbe anche positivo che ci fosse più frequentemente un ricambio in questo compito”, ha aggiunto il cardinale. “Sono stato molto lieto di ricoprire la carica di presidente della Conferenza episcopale tedesca, ma ‘c’è un tempo per ogni cosa’ (Kohelet)”. I vescovi si riuniranno in assemblea dal 2 al 5 marzo prossimo a Magonza. L’elezione è prevista per la mattina del 3 marzo. (clicca qui)
Papa ad Acerra: mons. Di Donna (vescovo), “mi aspetto un segno di speranza per la gente che soffre e un impulso alle istituzioni a fare di più”
“Il Papa viene ad Acerra il 24 maggio, ma quel giorno Acerra diventerà la capitale di tutte le Terre dei fuochi. Francesco, come è solito fare, sceglie i luoghi di periferia. Acerra è una piccola città, una piccola diocesi, ma il Papa l’ha scelta come città simbolo di questo problema ambientale, per un cammino comune”. Lo ha detto, in un’intervista al Sir, mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, parlando della visita del Papa alla diocesi, in concomitanza con il quinto anniversario dell’enciclica “Laudato si’”. Il presule ha svelato com’è nata questa visita: “Da due anni alcune diocesi campane, quella di Acerra e le altre circostanti più interessate dal dramma dell’inquinamento, stanno facendo un cammino che fa riferimento alla Laudato si’ mettendo la Chiesa in dialogo con tutte le persone di buona volontà per affrontare insieme questo tema: così è nata l’idea di riferire al Papa la situazione che stiamo vivendo. In particolare, il 18 aprile promuoviamo ad Acerra, con il supporto della Cei, un incontro delle diocesi campane per parlare di ambiente e per rilanciare la Laudato si’, estendendo l’invito a tutti i vescovi delle diocesi italiane coinvolte nel dramma dell’inquinamento ambientale. Quando sono andato in udienza dal Papa per parlare di tutte queste cose, gli ho chiesto anche se voleva venire da noi in collegamento all’evento del 18 aprile. Ha detto subito: ‘Voglio venire’, ma scegliendo una data diversa, il 24 maggio, anniversario dell’enciclica”. (clicca qui)
Demografia: Istat, gli italiani sono sempre di meno e più vecchi. 60 milioni 317mila i residenti ad inizio 2019 (in un anno -116mila). Stranieri all’8,9%
Nessun cambiamento significativo o inversione di tendenza; men che meno un improvviso quanto temporaneo shock di periodo. Nel 2019 si sono confermate tendenze demografiche in linea con quelle mediamente espresse negli anni più recenti. Si è registrata un’ulteriore riduzione della popolazione residente, scesa al 1° gennaio 2020 a 60 milioni 317mila (quasi 55 milioni gli italiani e 5 milioni 382mila gli stranieri). La popolazione, che risulta ininterrottamente in calo da cinque anni consecutivi, registra nel 2019 una riduzione pari al -1,9 per mille residenti. Sono le stime dell’Istat che ha diffuso oggi gli “Indicatori demografici” per l’anno 2019. La riduzione, spiega l’Istat, si deve al rilevante bilancio negativo della dinamica naturale (435mila nascite – 647mila decessi) risultata nel 2019 pari a -212mila unità. “Si tratta del più basso livello di ricambio naturale mai espresso dal Paese dal 1918”, si legge nel report. Nonostante l’ennesimo record negativo di nascite (circa un quinto delle quali – 85mila – da madre straniera), la fecondità rimane costante al livello espresso nel 2018, ossia 1,29 figli per donna. Nel 2019 migliorano le condizioni di sopravvivenza della popolazione e si registra un ulteriore aumento della speranza di vita alla nascita. A livello nazionale gli uomini sfiorano gli 81 anni, le donne gli 85,3. Per gli uni come per le altre l’incremento sul 2018 è pari a 0,1 decimi di anno, corrispondente a un mese di vita in più. (clicca qui)
Safer Internet Day: Unicef, “1 studente su 5 ha saltato la scuola a causa del bullismo on line”
“L’Unicef ricorda che, a livello mondiale, oltre 1 studente su 3 fra i 13 e i 15 anni ha vissuto esperienze di bullismo. Inoltre, secondo un sondaggio condotto dall’Unicef tramite la piattaforma U-Report, su 170.000 giovani da 30 Paesi che hanno partecipato, 1 su 3 ha vissuto esperienze di cyberbullismo; a causa del bullismo on line, 1 su 5 ha saltato la scuola”. Lo ha dichiarato Francesco Samengo, presidente dell’Unicef Italia, in occasione del Safer Internet Day, che si celebra oggi. Secondo il sondaggio dell’Unicef, “il 71% di coloro che hanno risposto crede che il cyberbullismo si verifichi soprattutto sui social network; circa il 32% crede che i governi dovrebbero essere responsabili di porre fine al cyberbullismo, il 31% ritiene che dovrebbero esserlo i giovani e il 29% ha risposto le società di internet”. I dati disponibili suggeriscono che le ragazze hanno maggiori probabilità di essere vittime di cyberbullismo rispetto ai ragazzi, si stima inoltre che gli studenti più grandi potrebbero essere maggiormente esposti al cyberbullismo rispetto a quelli più piccoli: i ragazzi di 15 anni riportano una percentuale maggiore di cyberbullismo rispetto a quelli di 11 anni. “Nel mondo, ogni 5 minuti muore un bambino a causa di violenza. Moltissimi altri convivono con le cicatrici causate da violenza fisica, sessuale e psicologica, che va dalle percosse al bullismo”, ha aggiunto Samengo. (clicca qui)