“Le case degli ammalati hanno bisogno della presenza di Maria che invita a guardare a Gesù, il quale – come ricorda Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata del malato di quest’anno – ‘a chi vive l’angoscia per la propria situazione di fragilità, dolore e debolezza, non impone leggi, ma offre la sua misericordia, cioè la sua persona ristoratrice. Gesù guarda l’umanità ferita. Egli ha occhi che vedono, che si accorgono, perché guardano in profondità, non corrono indifferenti, ma si fermano e accolgono tutto l’uomo, ogni uomo nella sua condizione di salute, senza scartare nessuno, invitando ciascuno ad entrare nella sua vita per fare esperienza di tenerezza’”. Lo ha detto mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, nell’omelia pronunciata oggi nel duomo di Comacchio durante la messa per la Madonna di Lourdes. “Le nostre sofferenze, vecchie e nuove, nelle forme più gravi e più leggere, fisiche e psicologiche, nella disabilità, ma anche nelle diverse età della vita, nelle cure riabilitative o nelle cure palliative cercano la presenza del Signore: che incontra, ascolta, guarisce, soffre con noi”, ha proseguito sottolineando che “la Chiesa, con i sacramenti della guarigione – il sacramento della riconciliazione e il sacramento dell’unzione dei malati – vuole essere un luogo dove si rende presente la misericordia del Padre e Cristo Buon Samaritano, ‘la casa – ricorda ancora Papa Francesco – dove potete trovare la sua grazia che si esprime nella familiarità, nell’accoglienza, nel sollievo'”.