Sono scesi di poche unità rispetto al 2018 i matrimoni celebrati nelle chiese della diocesi di Albano: nel 2019 sono stati 649. Sono 37 le coppie che si sono sposate in chiesa dopo le nozze civili, in 6 matrimoni una persona era stata sposata con il solo il rito civile e ha ottenuto il divorzio; 9 matrimoni sono stati contratti fra cittadini italiani e cittadini stranieri di altro credo o di altra confessione cristiana. Il cancelliere vescovile di Albano, don Andrea De Matteis, presentando i dati, ha evidenziato come “il sacramento del matrimonio, dopo essere stato celebrato, deve essere vissuto, rinnovato, accompagnato. I dati dimostrano come la sensibilità dei parroci, nella diocesi di Albano, sia cresciuta molto per offrire, in questo ambito, adeguato sostegno spirituale e pastorale”. Ricordando poi che dal 2016 il vescovo, mons. Marcello Semeraro, ha istituito un Servizio giuridico-pastorale in collegamento con l’Ufficio di pastorale familiare, il cancelliere ha riferito alcune cifre sull’attività del Tribunale diocesano, il cui lavoro è in continua crescita: il vicario giudiziale ha introdotto 3 cause trattate nella forma più breve e, di queste, 2 sono state già decise con sentenza affermativa. In due casi è stato ottenuto lo scioglimento con procedimento amministrativo “rato e non consumato”. Don Matteis ha, infine, ricordato l’attenzione alle coppie divorziate in nuova unione, a cui mons. Semeraro ha dedicato un’istruzione pastorale nel 2016, in cui il presule sottolineava il “bisogno dei fratelli di essere condotti attraverso un cammino di conversione personale e di coppia verso una reale integrazione nella comunità della Chiesa”.