“Lo Stato laico è la soluzione alle crisi dei Paesi del Medio Oriente”. Ne è convinto il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, che in una intervista al Sir, in vista dell’incontro dei vescovi, “Mediterraneo, frontiera di pace”, promosso dalla Cei a Bari (19-23 febbraio), passa in rassegna i principali problemi del Medio Oriente. “Uno Stato laico – spiega – significa la fine del settarismo. Devo dire che spesso vengo criticato dai cristiani perché parlo di politica. Ma per me è un’occasione per formare le coscienze. Gli stessi musulmani vogliono ascoltare qualcosa di diverso da ciò che sentono abitualmente”. “L’islam politico – rimarca il patriarca Sako – punta a fondare uno Stato teocratico ma non può funzionare. Non siamo nel Medioevo. La religione e lo Stato sono due campi distinti. La religione ha princìpi, la politica ha interessi, purtroppo spesso personali e particolari. Io parlo invece di uno Stato civile, basato sulla cittadinanza, che abbia come obiettivo l’integrazione e il servizio di tutte le sue componenti senza distinzione alcuna”. “Oggi – rivela il cardinale – anche le autorità sciite cominciano a parlare di Stato civile, anche se non so ancora in che termini. Ma per me il concetto è chiaro: separazione tra Stato e religione e rispetto dei valori spirituali e morali del popolo che ha bisogno di vivere nella libertà senza paura. Non parlo solo dei cristiani ma di tutti gli iracheni. Un vescovo, un sacerdote, non è solo per il gregge ma è per tutti. L’aiuto, l’assistenza, il sostegno vanno dati a tutti senza differenze. Questa è una grande testimonianza”.