(Francoforte) Chiusi i lavori della prima assemblea del cammino sinodale della Chiesa cattolica tedesca: “sono fiducioso” ha commentato il card. Reinhard Marx, presidente dei vescovi tedeschi, nella conferenza stampa conclusiva. “Le mie attese sono state realizzate” ha fatto eco Thomas Sternberg, presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK), che in termini paritetici conduce questo processo di dialogo tra laici e vescovi. Marx ha definito i giorni di Francoforte come “tentativo di fare qualcosa di nuovo”, anche se “difficile”, di un “cammino spirituale” in cui tutti coloro che sono coinvolti “vogliono fare avanzare l’evangelizzazione”. “Prudenza”, “enormi attese e paure”, altre parole pronunciate da Marx. Da questo appuntamento ancora “nessuna risposta” sulle questioni all’ordine del giorno (potere nella Chiesa, ruolo delle donne, morale sessuale e figura del sacerdote) che ora saranno discusse nei “forum”. “Abbiamo fatto un primo passo, si è creata fiducia, ci si è conosciuti”, il commento di Sternberg. Rimbalzano in conferenza stampa le pesanti dichiarazioni del cardinale di Colonia, Rainer Woelki, che, in un’intervista all’emittente domradio.de, ha parlato di “manipolazione” e ha paragonato la modalità di lavoro a quella di “un parlamento ecclesiale protestante”, criticando il fatto che la “dimensione gerarchica della Chiesa sia stata messa in discussione” da alcune scelte concrete, come l’ordine alfabetico dei partecipanti in sala o, nella celebrazione eucaristica di apertura, la scelta di avere solo tre concelebranti, lasciando la sessantina di vescovi presenti tra i banchi insieme ai fedeli laici. “Non voglio commentare”, la risposta del card. Marx ai giornalisti: “Tutto ha funzionato come avevamo deciso all’interno della Conferenza episcopale, non c’è stata nessuna sorpresa e nessuna manipolazione”.