“Non dobbiamo mai dimenticare che la carità e la solidarietà qualificano l’Ordine equestre del Santo Sepolcro e noi siamo onorati di averle come nostre caratteristiche a favore della Chiesa patriarcale di Gerusalemme e di tanti fratelli e sorelle nel bisogno che vivono in quella Terra”. Lo ha detto il card. Fernando Filoni, Gran Maestro dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, nell’omelia della messa che ha celebrato stamani nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, a Roma, la prima della sua missione. “Mi piace pensare – ha aggiunto il porporato – che anche la nostra chiamata nell’Ordine sia frutto di un incontro e di una chiamata in cui siamo stati, per così dire, scrutati e scelti”.
Rivolgendosi a dame e cavalieri, il cardinale li ha incoraggiati a pensare che “apparteniamo all’Ordine non per eredità di casato o di ceto, ma perché chiamati da Colui che è diventato lo spartiacque nella storia dell’uomo”. Quindi, l’invito a ripartire da “quel sepolcro vuoto e dall’incontro con Cristo”. Dal card. Filoni, infine, una riflessione sulla presenza dell’Ordine nella Chiesa. “Il nostro esistere nella vita della Chiesa, consolidato più volte dai sommi pontefici, ha come scopo di assicurare che nella Terra Santa dove sono presenti tanti luoghi sacri continui a risuonare il Vangelo e resti viva l’opera di carità, il sostegno alle istituzioni culturali e sociali e la difesa dei diritti di quanti vi abitano”. Al termine della celebrazione, l’incontro a Palazzo della Rovere tra il porporato e i partecipanti.