L’oratorio “ha saputo porsi come uno strumento efficace di legami, di relazioni”. “Ha saputo interpretare bisogni nuovi che rapidamente sono cresciuti nel paese e che oggi l’Italia attraverso questa ricerca cosi autorevole riconosce al nostro mondo”. Lo dice don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale di Pastorale giovanile della Cei, commentando in una nota le conclusioni del 32° Rapporto Italia presentato nei giorni scorsi dall’Eurispes, secondo cui gli oratori italiani sono “una realtà vitale ed in continua evoluzione”. Secondo il sacerdote, si tratta del “segno di quanto negli ultimi anni l’oratorio abbia saputo rispondere ai bisogni educativi e aggregativi delle comunità”. Nelle parole di don Falabretti, la realtà dell’oratorio è considerata “vitale, multiforme, dinamica e operosa”, una realtà che “ogni giorno si prodiga per andare incontro ai giovani, per accoglierli in spazi fisici e in luoghi di ascolto in cui la cura della dimensione esistenziale rappresenta il nucleo essenziale di uno spazio e un tempo generativi di esperienze, di umanità, di energie”. Infine, l’attenzione sulla “fioritura di un gran numero di oratori in molte regioni italiane”. “Appare chiaro che l’oratorio rappresenti una realtà che trascende lo spazio fisico, dedicato a semplici attività ludiche o ricreative, ma costituisca uno strumento fondamentale a disposizione della Chiesa per rispondere alla sua vocazione e missione educativa. Un luogo soprattutto che accoglie”.