“Lo contempliamo nei suoi misteri”. È questo il titolo del messaggio che i vescovi calabresi hanno voluto inviare in vista del Natale. “Le prossime festività natalizie ci trovano ancora coinvolti in una situazione sanitaria preoccupante e seria – scrivono -. La pandemia, in corso ormai da mesi, ha attraversato quest’anno che volge al termine, scombinando abitudini e mettendo in discussione convinzioni che sembravano ormai radicate in ciascuno, sia livello sociale sia a livello ecclesiale”.
Come Chiesa, “che vive nella storia e nel tempo”, i vescovi sentono di esprimersi “a vicenda una prossimità che, attingendo alla fede nel Signore risorto, sia di consolazione e di illuminazione”, affermando “la responsabilità di continuare a mantenere vivo il senso autentico dello spirito cristiano”. “Lo facciamo – chiariscono – senza sottrarci alle leggi civili che, in questo contesto pandemico, sono state previste per il bene della collettività. Ma siamo anche ben convinti che l’obbedienza alle leggi dello Stato come buoni cittadini possa essere inglobata all’osservanza delle norme liturgiche che, provenienti dalla sapienza e dalla tradizione della Chiesa, ci permettono di viverne pienamente lo spirito, non da meri esecutori di rubriche, bensì con l’inserimento pieno nelle fede vissuta dalla Chiesa”. I presuli calabresi hanno dato alcune indicazioni per le celebrazioni delle messe di Natale, invitando “al pomeriggio o alla sera del 24 dicembre a celebrare la messa vespertina nella vigilia”.
Rivolgendosi alle famiglie, i vescovi ricordano che “esse – pur se ridotte nei partecipanti – possono vivere più lietamente le ore del convivio con margini di un tempo allargato. In merito giova ricordare le proposte presenti nel Direttorio su pietà popolare e liturgia, le quali suggeriscono di curare alcuni momenti tipicamente familiari”.