Nella solennità dell’Immacolata, dopo la celebrazione in cattedrale, il vescovo di Parma, mons. Enrico Solmi, si è recato in piazza Garibaldi, davanti alla statua della Madonna per ripetere l’atto di affidamento, che ha caratterizzato la popolazione parmigiana che da sempre ha confidato nella sua protezione. Lo testimonia la scritta nel cartiglio comunale: “Hostis turbetur, quia Parmam Virgo tuetur” (“Tremi il nemico, perché la Vergine protegge Parma”). “Nemici – ha commentato il vescovo Solmi – che oggi hanno il volto della mancanza di speranza, della paura del futuro, del lutto, della pandemia che continua a mietere vittime”.
Facendosi voce dell’intera città, rappresentata dal sindaco Federico Pizzarotti, mons. Solmi si è così rivolto a Maria: “Ti preghiamo per essere liberati da questo male, per le persone ammalate, le loro famiglie, per quanti operano per il bene loro e della città. Ogni intento e ogni forza sia per il bene della città, che ti onora, Donna, Sposa e Madre; delle persone fragili per età e malattia; dei giovani, provati da domande e dolori; delle famiglie, che guardano con paura il domani; dei poveri che cercano caldo, pane e dignità”. Tra le braccia di Maria è stata deposta una corona di fiori, segno e invocazione della sua custodia. “Come reggi la corona che, umili, ti abbiamo donato, reggi la nostra città, le nostre case, noi, tuoi figli”. Gesto, questo, dell’affidamento, compiuto senza clamore, così come era stato fatto all’inizio della Settimana santa, lo scorso aprile.