“Maria ha fatto sì che la Parola di Dio non restasse inefficace, ha testimoniato con il suo sì che nulla è impossibile a Dio, ha permesso al Dio eterno, trascendente, infinito, invisibile e illimitato fuori dallo spazio e dalla materia di prendere corpo e farsi carne nel grembo verginale di una donna”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nell’omelia della Messa che ha celebrato ieri nella solennità dell’Immacolata concezione. “Come non riconoscere in Maria – ha proseguito il presule – la donna che attraverso il suo sì ha permesso la nascita di una nuova generazione, quella di figli chiamati a vivere non sotto la paura ma nella libertà, quella di figli non più soggetti all’inganno del demonio bensì partecipi del progetto di Dio per l’intera umanità”.
Mons. Lorefice ha poi ricordato il card. Salvatore Pappalardo che il 6 dicembre del 1970 iniziò il suo ministero episcopale a Palermo e di cui il prossimo 10 dicembre ricorre il 14° anniversario della morte: “Il card. Pappalardo nella Chiesa palermitana ha vissuto in anni molto duri, negli anni in cui la peste della mafia imperava, seminava paura e morte; in quegli anni grazie a lui, grazie alla sua guida, la Chiesa palermitana ha realmente cooperato alla realizzazione dell’impossibile di Dio”.
Ieri, mons. Lorefice ha ricordato i cinque anni dall’ordinazione episcopale e dall’insediamento alla guida della diocesi di Palermo. Il vicario generale, mons. Giuseppe Oliveri, all’inizio della celebrazione lo ha definito “un dono di Dio fatto alla Chiesa di Palermo”. “Mons. Corrado Lorefice ci guida con il coraggio della verità, la sollecitudine della carità e la fiducia nella preghiera; egli è anche una sentinella contro il rischio di vivere una fede tiepida, che relativizza l’annuncio del Vangelo”.