Domenica 6 dicembre l’arcivescovo di Sassari, mons. Gian Franco Saba, ha indirizzato alla comunità ecclesiale e civile, in occasione della festa del santo patrono Nicola, la nuova lettera pastorale dal titolo “Abbattere i muri dell’indifferenza. Per costruire insieme una nuova ‘fraternità sociale’”. Il simbolo della “casa” ritorna, come aggregatore di senso, nel nuovo messaggio dell’arcivescovo.
La parola “casa” definisce, si legge in una nota, “un contesto relazionale che può essere facilmente compreso da tutti: esprime l’intimità dei rapporti e la forza dei legami che accolgono, edificano e promuovono ogni persona, insieme alle problematiche – piccole o grandi – che la quotidianità presenta indistintamente a tutti e che spesso un certo mainstream sociale, culturale e istituzionale trascura”. La “casa” è “il luogo delle radici, la culla della storia di ogni individuo e l’incubatrice delle dinamiche che danno vita alla società civile come alla comunità credente; è il terreno fertile in cui germogliano le risorse più umili e tenaci e su cui si organizza la dinamica di discernimenti più ampi fino alla possibilità di un ‘nuovo umanesimo dell’incontro'”.
Una “casa” come “‘porta accanto’, quella del vicino invasa dalle contraddizioni ed immersa nei pericoli di un mondo estraneo, è il motore da cui la fede vibrante e la coscienza civica del vescovo di Myra generano l’impegno sociale e cristiano nella dinamica del dono, del riscatto, della salvezza”. Nella lettera di mons. Saba, “l’esempio di San Nicola diventa paradigma programmatico da accogliere e amplificare su scala grande, come ‘bene che interpella e rigenera’ la convivenza umana in tutte le sue declinazioni: la Chiesa di Sassari è una ‘casa’ che vuole ‘abbattere i muri dell’isolamento’, andare ‘oltre l’indifferenza’ e stimolare e promuovere l’appartenenza ad una famiglia allargata che non si chiude nelle proprie dinamiche, che non si rassegna stremata da difficoltà incomunicabili o incondivisibili, che non esclude, non allontana, non abbandona, non trascura e non rinuncia a nessuno”. Dunque, “una casa ‘dalle porte aperte… illuminata dal sole… riscaldata dal calore della carità'” è la proposta con cui l’arcivescovo invita tutti, fedeli e non, singoli e istituzioni, “a condividere un cammino di dialogo responsabile e creativo capace di dare vita nuova agli ambiti di ricerca, di formazione, di prossimità, di servizio alla persona nel contesto attuale provato anche dall’emergenza sanitaria”.
“Una Chiesa missionaria e integrata in una società coesa e solidale è la visione che continuerà a guidare la diocesi di Sassari nella prosecuzione del Progetto pastorale di rinnovamento auspicato da Papa Francesco e diretto dall’arcivescovo Saba”, conclude la nota.