Sono attesi da oggi i primi ospiti “esterni” nel reparto Covid della Casa San Giuseppe del complesso Don Guanella a Roma, il primo reparto Covid autorizzato e accreditato dalla Regione Lazio per pazienti con grave disabilità intellettiva. Nato per gli ospiti della struttura dedicata alla diagnosi e alla cura della disabilità mentale, da oggi accoglierà anche persone provenienti dalle proprie abitazioni o dimesse dagli ospedali ma non in grado di trascorrere l’isolamento a casa.
“Vogliamo continuare ad essere una porta aperta sulla città. Per questo abbiamo risposto ad un’esigenza del territorio nel solco del carisma del nostro fondatore: fare il bene ogni volta che è possibile”, spiega in un’intervista al Sir don Fabio Lorenzetti, direttore del Centro di riabilitazione per disturbi del neurosviluppo del Don Guanella, che con le sue quattro case accoglie giovani e adulti con disabilità mentale dedicandosi alla loro cura, assistenza e riabilitazione in regime residenziale e e semiresidenziale, e segue in regime ambulatoriale una settantina di bambini e bambine. Il reparto Covid, spiega il direttore operativo Francesco Cannella, nasce dopo l’esperienza maturata con un ospite con grave disabilità intellettiva, inviato in ospedale perché positivo al Covid, con l’accordo che rimanesse in ospedale, una volta stabilizzate respirazione e condizioni cliniche, per completare la quarantena. Superata la fase acuta, questo paziente ha smesso di mangiare e di bere. Di qui la decisione di organizzare un reparto ad hoc con medici h24 per riaccoglierlo e accogliere altri casi come il suo, che poi si sono puntualmente verificati. “Noi – prosegue Cannella – interveniamo quando la rete ospedaliera ha fatto la sua parte, ha stabilizzato gli aspetti legati alla saturazione e all’infezione in sé ma il paziente rimane positivo e bisogna gestirne l’isolamento”, molto difficile da accettare per questi disabili.