Coronavirus Covid-19: Paesi Bassi, sul sito dei vescovi domande e risposte sui vaccini. Card. Eijk, “sì alla salute pubblica, non all’obbligo”

Sul sito dei vescovi dei Paesi Bassi sono state pubblicate una serie di domande inerenti la vaccinazione contro il Covid-19 e le relative risposte, curate dal card. Wilhelm Eijk, referente della Conferenza episcopale per le questioni etiche. La prima domanda riguarda la possibilità che il governo “imponga misure sanitarie” come avviene attualmente per prevenire la diffusione del Covid-19: il “bene generale” secondo la dottrina sociale cristiana, “non è un interesse generale dello Stato a cui i singoli membri della società possono o devono essere sacrificati”, ma è “benessere personale di tutti i membri della società”. Per cui è responsabilità del governo “imporre misure obbligatorie in vista del bene comune, se necessario, per proteggere la salute di tutti i membri della società”. Rispetto ai criteri che deve soddisfare un vaccino, si legge che esso deve “ovviamente essere efficace e prevenire effettivamente un’infezione del coronavirus e la sua diffusione” e dovrebbe avere “pochi o nessun effetto collaterale”. Quanto all’obbligo vaccinale, il cardinale scrive che “il governo non può obbligare le persone a vaccinarsi facendo appello al bene comune”, dal momento che “la vaccinazione è un intervento sull’integrità del corpo della persona umana”. Il governo però può e deve “informare il più possibile i membri della società sul vaccino e sull’importanza della vaccinazione con l’obiettivo di incoraggiare quante più persone possibile a farsi vaccinare”. Può aiutare anche “il rendere gratuita la vaccinazione”.
Rispetto al “metodo di produzione dei vaccini e l’uso di linee cellulari di feti abortiti”, il cardinale spiega che si tratta di cellule ottenute da aborti che risalgono agli anni ’60. L’atto “collaborativo” che spinge a usare tali cellule per il vaccino è in disaccordo e separato dall’atto “malvagio” che è all’origine dell’aborto. In questo caso vale anche la “serietà della motivazione” che porta all’utilizzo di quelle cellule per sviluppare un vaccino così necessario.

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