“L’albero è il simbolo della vita che ci ricorda, quando siamo in una situazione di difficoltà, che bisogna pensare al futuro”: così mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, ha salutato l’accensione, ieri a Torrita, dell’albero di Natale alla presenza dei rappresentanti della Comunità Laudato si’ di Accumoli-Amatrice e dell’Ekoclub Rieti onlus. Un evento, riporta andareoltre.org, il sito voluto dalla diocesi reatina per raccontare la ricostruzione post-sisma 2016, che ha voluto sottolineare “l’importanza della presenza dei giovani agricoltori e di tutte quelle persone che, decidendo di rimanere sul territorio, promuovono una rinascita sia economica che sociale”. “Volevamo far capire agli altri che qui esistiamo – ha spiegato Floriana Baiocchi, referente della Comunità -. Non a caso, il nome della delegazione è Accumoli-Amatrice, perché raccoglie in sé tutte quelle piccole realtà presenti sul territorio: solo insieme si può raggiungere un obiettivo comune. Non c’è un’ecologia ambientale senza quella sociale, non si può salvare un albero se prima non salviamo le persone intorno a noi. Per questo volevamo unire tutto questo territorio, accomunato dallo stesso dramma del sisma e del Covid, come esempio per ripartire”. La Comunità ha infatti realizzato per le festività natalizie una serie di iniziative che mirano alla crescita sociale, oltre che ambientale. In primo luogo, si è adoperata per la realizzazione di una sciarpa sociale, creata dalle signore in tempo di pandemia, che verrà donata alle persone senza fissa dimora e agli anziani ospiti della Comunità di Sant’Egidio. Inoltre è stato confezionato un pacco solidale che racchiude i prodotti dei giovani agricoltori locali, “veri esempi di resilienza” accompagnato da una copia dell’encliclica Laudato si’ di Papa Francesco. Parole di gratitudine e speranza espresse anche dal sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella: “È un momento simbolico per ricordare che dobbiamo riconciliarci con il mondo, per far prevalere l’umiltà e contribuire tutti insieme a costruire una società più solidale in cui prevale l’amore”.