Natale 2020: mons. Cuttitta (Ragusa), “vivere le festività con prudenza e responsabilità”

“Responsabilità, prudenza, discernimento, sensibilità”: è quanto il vescovo di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, chiede a tutti i sacerdoti per vivere nel modo migliore le imminenti festività natalizie, tenuto conto della “precarietà quadro epidemiologico”. Alla vigilia della solennità dell’Immacolata, il vescovo ha inviato una lettera a tutti i sacerdoti allegando una sorta di decalogo con i comportamenti da tenere almeno sino all’Epifania.
“I recenti provvedimenti delle autorità civili – ricorda mons. Cuttitta – hanno riportato tutto il territorio della diocesi nell’ambito della Zona gialla. Si tratta, senz’altro, di un fatto positivo, tenuto conto che proveniamo da un periodo di Zona arancione”, con alcuni comuni della diocesi inseriti nel numero delle Zone rosse. La positività di questa situazione, tuttavia, se, da un lato, consente alle nostre comunità di ricominciare a riattivare un’attività pastorale più strutturata, dall’altro richiede a tutti – pastori e fedeli – di non abbassare la guardia, mantenendo un atteggiamento di vigile prudenza, tenendo conto che la pandemia non è finita e il virus ancora circola”.
Il vescovo ricorda che “le messe vengano celebrate regolarmente, secondo le disposizioni vigenti; le celebrazioni previste per la notte di Natale, la sera del 24 dicembre, nonché tutte le altre celebrazioni serali, devono concludersi entro le 21.30; sì ad adorazione eucaristia e novene in chiesa; no a processioni di alcun tipo; è possibile celebrare battesimi, prime confessioni e prime comunioni; la catechesi e le altre attività pastorali possono essere svolte in presenza oppure on line, secondo la prudente valutazione della situazione; continua ad essere sospesa la visita a casa di anziani e malati, a meno che non si tratti di amministrare l’unzione degli infermi in caso di necessità; per quest’anno si evitino tutte le iniziative devozionali e ludico-ricreative ordinariamente organizzate durante le feste natalizie; le chiese, come sempre, rimarranno aperte, insieme agli uffici parrocchiali; l’attività caritativa prosegue, garantendo, al fine dell’asporto, l’accesso solo a una persona per volta e sempre con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale”.
“Sebbene quest’anno il Natale non possa essere vissuto nel modo consueto a cui siamo abituati, le circostanze in cui ci stiamo trovando possono senz’altro aiutare le nostre comunità a concentrarsi sulla sostanza dell’evento della Incarnazione: ciò significa adoperarsi per trasformare l’essenzialità e la sobrietà, che dovranno contraddistinguere particolarmente le feste di quest’anno, in opportunità propizia per una accoglienza e meditazione più profonda del mistero del Verbo di Dio, che nasce fragile per venire a salvare dall’interno la fragilità della nostra umana condizione; una fragilità che la pandemia sta abbondantemente e dolorosamente facendo uscire allo scoperto”, conclude mons. Cuttitta.

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