“Fate il presepe nelle vostre famiglie e, ove possibile, fatelo insieme, perché diventi un momento di fede, di affetto, di solidarietà, di riscoperta dell’amore che ci attende”. È l’invito rivolto dal vescovo di Grosseto, mons. Rodolfo Cetoloni, in una lettera inviata alla comunità diocesana.
“L’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, è invalso l’uso, un po’ ovunque, di allestire il presepe nelle case”, scrive il vescovo, sottolineando come sia “il giorno in cui si entra pienamente nel tempo dell’attesa del Natale del Signore e dove, quindi, anche i segni esteriori ci aiutano ad orientare lo sguardo sul mistero di Dio che si fa bambino”.
Ricordando che otto secoli fa fu san Francesco d’Assisi ad avere l’intuizione del presepe perché desiderava vedere “con occhi della carne i disagi in cui il Bambino di Betlemme si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato; come fu adagiato in una greppia, e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”, mons. Cetoloni rileva che “Francesco – da innamorato – desiderava rappresentarsi visivamente l’immenso dono di Dio che ‘scandalosamente’ ama l’uomo al punto da rinunciare a Se stesso per farsi lui stesso creatura”. “È qui il mistero del Natale cristiano e il senso primo del presepe”, ammonisce il vescovo, evidenziando che “quest’anno, la pandemia ci costringe a riconsiderare molto il nostro modo di fare festa, ma non ci priva della possibilità di realizzare nelle nostre case il segno bello del presepe. Anzi, le restrizioni possono essere un incentivo in più ad accendere la creatività e a raffigurare la nascita del Salvatore nei modi che più ci ispirano”.
“Non lasciamoci scoraggiare dalle difficoltà!”, l’esortazione di mons. Cetoloni, rimarcando che “Dio viene, anche in questo tempo duro, anzi: ancor di più. E non ci sono restrizioni che possano impedirgli di rinascere ancora nei nostri cuori. Solo noi possiamo decidere di mettere una barriera fra noi e Lui. Ma se lo lasciamo entrare nell’intimità della nostra casa, Egli verrà e metterà la sua tenda fra noi”.