“Un’occasione preziosa per sensibilizzare tutti al valore dell’autentica libertà, nella prospettiva di un suo esercizio a servizio della vita: la libertà non è il fine, ma lo ‘strumento’ per raggiungere il bene proprio e degli altri, un bene strettamente interconnesso”. Questo il senso della Giornata nazionale per la vita 2021 individuato dai vescovi italiani nel Messaggio del Consiglio permanente della Cei. “A ben pensarci – scrivono –, la vera questione umana non è la libertà, ma l’uso di essa”. Infatti, “la libertà può distruggere se stessa: si può perdere!”. “Una cultura pervasa di diritti individuali assolutizzati – denunciano i vescovi – rende ciechi e deforma la percezione della realtà, genera egoismi e derive abortive ed eutanasiche, interventi indiscriminati sul corpo umano, sui rapporti sociali e sull’ambiente”. “Del resto, la libertà del singolo che si ripiega su di sé diventa chiusura e violenza nei confronti dell’altro”, prosegue il messaggio, nel quale si sottolinea che “un uso individualistico della libertà porta, infatti, a strumentalizzare e a rompere le relazioni, distrugge la ‘casa comune’, rende insostenibile la vita, costruisce case in cui non c’è spazio per la vita nascente, moltiplica solitudini in dimore abitate sempre più da animali ma non da persone”.