“Noi cattolici non solo possiamo, ma dobbiamo cercare occasioni per pregare con altri cristiani”. Lo riporta il documento del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei cristiani “Il Vescovo e l’unità dei cristiani: Vademecum ecumenico”, diffuso oggi dalla Santa Sede, a firma del cardinale presidente Kurt Koch. “Alcune forme di preghiera sono particolarmente adatte alla ricerca dell’unità dei cristiani. Come recitiamo il Padre nostro al termine del rito del battesimo riconoscendo così la dignità acquisita di figli dell’unico Padre, così è appropriato recitare la medesima preghiera con gli altri cristiani con i quali condividiamo il battesimo”. Un’occasione indicata è la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, celebrata ogni anno dal 18 al 25 gennaio, oppure, in alcune parti del mondo, in prossimità della festa di Pentecoste. “Anche se esistono difficoltà nelle relazioni ecumeniche locali o se la nostra apertura nei confronti degli altri non è corrisposta, possiamo continuare a pregare per il bene di quei cristiani”, avverte il documento. L’auspicio, inoltre, è che i cristiani manifestino il loro impegno comune celebrando insieme eventi e anniversari significativi della vita della loro comunità, e pregando insieme per le sue necessità specifiche. “Anche realtà mondiali come la guerra, la povertà, il dramma dei migranti, l’ingiustizia e la persecuzione dei cristiani e di altri gruppi religiosi richiedono l’attenzione dei cristiani che possono riunirsi in preghiera a favore della pace e dei più vulnerabili”.