“Forse per qualcuno non era scontato, ma la Corte costituzionale con il rigetto di ieri della richiesta di intervento della donna che sosteneva di avere uno specifico interesse a disconoscere legami genitoriali con il bambino e, conseguentemente, l’inesistenza di ogni suo obbligo nei confronti dello stesso, ha sostanzialmente confermato il principio plurimillenario che mater semper certa est, pater numquam”. Lo ha dichiarato il giurista Alberto Gambino, ordinario di diritto civile e presidente di Scienza & Vita.
“In altri termini – afferma Gambino – il fatto che una Corte canadese abbia riconosciuto come genitori due uomini, escludendo al contempo la genitorialità sia della donatrice dell’ovulo sia della donna che aveva partorito il bambino, non scalfisce il legame biologico, naturale e, in Italia, anche giuridico, tra la madre gestazionale e il figlio”. “Un’altra conferma – conclude Gambino – di quanto siano pretestuose le argomentazioni di chi vorrebbe sdoganare anche nel nostro Paese lo sfruttamento imperdonabile di donne che per indigenza e disperazione sono costrette a pratiche disumane come il cosiddetto utero in affitto”.