“La cura è molto di più del suo significato medico-sanitario. La cura è insieme un modo di essere e di agire. La cura è prestare attenzione, rispettare, ascoltare, sentire, esserci, dare tempo, sentirsi responsabili, agire con delicatezza, mostrare comprensione, procurare all’altro ciò di cui ha necessità, dare conforto, condividere, avere coraggio”. Così Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, commenta il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace che si celebra il 1° gennaio. “La cura è soprattutto relazione”, osserva Lotti, e “ci invita a contrastare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro (i grandi mali dei nostri giorni) promuovendo la cultura della cura. Perché, oggi più che mai, abbiamo bisogno che le nostre relazioni con gli altri e con la natura divengano relazioni di cura”. “Dopo un lungo tempo segnato dalla competizione e dall’individualismo sfegatato – prosegue –, di fronte alle grandi sfide che incombono, è diventato indispensabile imparare a prenderci cura di noi stessi ma anche degli altri, a cominciare dai più fragili, della vita quotidiana ma anche del futuro, della comunità come dell’ambiente in cui siamo inseriti. Solo così facendo possiamo sperare di salvare un po’ della pace che stiamo perdendo”. Come ribadito durante la PerugiAssisi dello scorso 11 ottobre, “questo è il tempo in cui dobbiamo ricostruire una vasta trama di relazioni di cura a tutti i livelli, dalla città all’Onu, tra le persone, le comunità e le istituzioni”. “La cura, che non può essere ridotta a mero esercizio personale ma deve essere promossa anche nella sua dimensione pubblica e politica – sottolinea Lotti –, ci aiuterà a ridefinire l’economia e a contrastare le disuguaglianze, le tante forme di povertà, di esclusione e abbandono sociale e di devastazione ambientale che ci attanagliano”. L’appuntamento è per il 10 ottobre 2021, alla PerugiAssisi, all’insegna del motto “Anch’io ho cura!”.